top of page

Mercoledì 21 agosto 2019 - XX settimana TO

Aggiornamento: 29 ago 2019

Memoria di san Pio X, papa, che fu dapprima sacerdote in parrocchia e poi vescovo di Mantova e patriarca di Venezia. Eletto, infine, Pontefice di Roma, si propose come programma di governo di ricapitolare tutto in Cristo e lo realizzò in semplicità di animo, povertà e fortezza, promuovendo tra i fedeli la vita cristiana con la partecipazione all’Eucaristia, la dignità della sacra liturgia e l’integrità della dottrina. (Martirologio Romano)


Sono i salmi soprattutto che, secondo sant'Atanasio, insegnano agli uomini consacrati al culto divino, «in che misura si debba lodare Dio, e con quali parole rendergli decorosamente omaggio». Egregiamente dice a tal proposito Agostino: «Per essere opportunamente lodato dall'uomo, Dio stesso si è lodato; e poiché si è degnato di lodare se stesso, per questo l'uomo ha trovato come lo possa lodare».

Dalla Costituzione Apostolica «Divino Afflatu» di san Pio X, papa

 

Mt 20, 1-16 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: "Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò". Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?". Gli risposero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Ed egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna". Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi". Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: "Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo". Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?". Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore.


"Andate anche voi nella vigna"
Tutti chiamati alla Santa Tua Vigna e mai salario maggiore pretenda chi ha l’onore di essere scelto fino dall’alba a servire il Tuo Regno.

Queste parole di un inno che cantiamo durante la preghiera del mattino colgono bene il senso della pagina del Vangelo di oggi.

Istintivamente ci viene forse spontaneo identificarci con gli operai chiamati alle prime luci dell’alba, diligenti, impegnati, e non con chi passa la giornata ad attendere una chiamata che non arriva.

Perché state qui tutto il giorno inoperosi?

Anche per costoro la giornata è pesante e calda

La conclusione svela i veri sentimenti che abitano il cuore dei personaggi. Proprio per farli emergere il padrone comincia a pagare PRIMA gli operai dell’ultima ora. In questo modo i buoni, i diligenti, gli impegnati, scoprono di avere un occhio cattivo e di non riuscire a rallegrarsi per la bontà del padrone, la cui giustizia è diversa dalla loro. I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie.

Il padrone della vigna è guidato dalla stessa logica del Padre misericordioso che accoglie e paga con una festa ed un abbraccio il figlio prodigo al suo ritorno.

La sua è una logica di spreco, di gratuità e di amore, diversa dalla nostra, fredda e calcolatrice, che ci porta ad avanzare pretese , a confrontarci con gli altri, ad essere incapaci di amore, di empatia nei loro confronti.

Inoltre LUI è il padrone, la vigna è SUA e non nostra. Lavorare nella SUA vigna è un onore di cui gioire e ringraziare e non una prestazione data pretendendo compensi sempre maggiori.

Ci aiuti lo Spirito Santo ad entrare in questa logica evangelica.

sr M. Bruna


13 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page