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Un momento di adorazione

IL PRIMATO DELL'ADORAZIONE

"Come tutta la Chiesa trionfante è intenta a lodare, benedire e rigraziare la Santissima Trinità, così la Piccola Casa deve essere come una brutta copia del Paradiso e deve unirsi con Gesù Sacramentato, con gli Angeli e i Santi nel lodare e ringraziare la Santissima Trinità"
(S. Giuseppe Benedetto Cottolengo)

“Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia…
nella Santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo nostra Pasqua"
.
(Lumen gentium, 11)

“Nessuno mangi di questa Carne senza prima adorarLa…
peccheremmo se non l’adorassimo”
(s. Agostino).

“L’atto di Adorazione, al di fuori della Santa Messa, prolunga ed intensifica quanto si è fatto nella Celebrazione Liturgica stessa.
Infatti, soltanto nell’Adorazione può maturare un’accoglienza profonda e vera. E proprio in questo atto personale d’incontro con il Signore, matura, poi, anche la missione sociale che nell’Eucaristia è racchiusa…”

(Benedetto XVI).

Nella nostra comunità viviamo l’Adorazione Eucaristica continua: le sorelle turnano per coprire l’intera giornata e il giovedì l’adorazione si prolunga anche nella notte.

Questo tempo di “cuore a cuore” con Gesù vivo presente nel tabernacolo è come un essere “sul monte” a nome dell’intera comunità, della Piccola Casa, della Chiesa e del mondo intero.

Davanti a Gesù portiamo tutte le persone con i loro problemi, tutte le necessità della Chiesa e del mondo.

Cosa possiamo veramente “offrire” a Dio?

Cosa abbiamo che non ci sia stato donato da Lui?

Tutto ciò che possiamo fare è “adorare”, cioè amare con il cuore colmo di stupore e di ammirazione, sentendo tutto il nostro essere nulla davanti a Dio che è pienezza di ogni bene e di ogni bontà.

E offrire anche, sì, ma offrire Gesù, che è la nostra offerta eterna al Padre come dono di gratitudine, come supplica per ogni necessità e perdono, e in Gesù offrire noi stessi, le nostre vite fatte una con la sua.

Vivere nell’offerta del Sangue di Cristo è una chiamata ad essere per il mondo di oggi testimoni di un amore che non conosce barriere.

IL SANGUE DI GESU'

«Le suore adoratrici adorano il Sangue di Gesù che è la carità stessa».
(dalla prima Regola)

Il sangue di Gesù versato per noi è la garanzia della realtà fisica del sacrificio di Cristo; è testimonio del dono totale che egli ha fatto di se stesso sulla croce per la salvezza dell’umanità.

L’orrore che potrebbe coglierci al pensiero del sangue, così svanisce e possiamo immergerci in questo mistero d’amore, che è sorgente di salvezza, perché è simbolo ed espressione di quell’unica fonte di salvezza che è l’Amore di Dio.

Con le parole di sant’Ignazio di Antiochia, la prima Madre della nostra comunità disse che “il Sangue di Gesù è la carità stessa”.

«L’adorazione è il più alto grado della preghiera:
la grandezza di Dio e il nostro niente...

adorare è un’impresa molto grande.
Abbiamo la mezz’ora di adorazione,
ma abbiamo tanti momenti fuori della cappella in cui
dev’esserci il timbro dell’adorazione in spirito e verità…
L’adorazione richiede un impegno prolungato
per non lasciarci distrarre dalle cose esterne e 
cogliere momento per momento quello che a Lui fa più piacere.
Noi siamo chiamate a bere l’acqua viva
e ad avere l’assillo della sua presenza ovunque ci troviamo»

(Sr Maria del S. Volto).

Crocifisso
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