MARIA E LA PREGHIERA CONTEMPLATIVA
«Mi sono presa per guida la Madonna,
mi sono stretta ben salda alla sua mano,
affinchè facesse lei per me
e mi conducesse attraverso il deserto».
La Madonna del Rosario è la Regina di tutta la Piccola Casa e il giorno della sua memoria liturgica, il 7 ottobre, è per noi grande festa.
A lei chiediamo di insegnarci il segreto della contemplazione, pregando insieme in coro il Santo Rosario, ogni giorno.
Leggiamo nella Regola della nostra prima Madre:
“Qualunque siano le preghiere,
pensare di lodare e benedire il Signore, stare raccolte”
e quando preghiamo il santo rosario ricordiamo
che “è l’arma che la nostra buona Madre
ci portò dal cielo acciò possiamo con questo mezzo ottenere le grazie e la forza di combattere col nemico…”.
(dalla prima Regola)
“La preghiera liturgica della Chiesa è sempre – manifestamente o nascostamente, consapevolmente o inconsapevolmente – una preghiera mariana, perciò dobbiamo implorare sempre l’intercessione di Maria”
(von Balthasar).
Con questa consapevolezza ci rivolgiamo quotidianamente a Lei portandole tutte le intenzioni che abbiamo nel cuore e che ci vengono affidate in vari modi, per telefono, per scritto, a viva voce ecc.
Nulla si sottrae al calore della preghiera.
Il rosario dovrebbe essere per noi occidentali – e per noi cottolenghine in particolare – l’equivalente di ciò che è la preghiera di Gesù per gli orientali, il cammino di umiltà di cui abbiamo bisogno per raggiungere l’immersione nella preghiera perpetua. Per arrivare a questa vetta, il rosario è una delle strade più rapide, proprio perché è la più “povera”.
Ognuna di noi può dire con l’amato Giovanni Paolo II:
«Il rosario è la mia preghiera preferita. È una preghiera meravigliosa. Meravigliosa per profondità e semplicità… Possiamo riunire nelle decine del rosario tutti gli avvenimenti della nostra vita individuale o familiare, della vita della nostra nazione, della Chiesa e della Umanità».