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25 agosto

Memoria del Beato fratel Luigi della Consolata Bordino

 

(Memoria)

Bordino era nato da una famiglia di vignaioli a Castellinaldo (Cuneo) il 12 agosto 1922. Più propenso allo sport che allo studio, Andrea (il nome Luigi lo prenderà quando vestirà l’abito religioso), dal fisico atletico, diventa campione di pallone elastico, uno sport molto seguito nelle sue terre e si forma cristianamente fra le mura domestiche, la parrocchia e l’Azione Cattolica. «Tra i filari non sentiva la fatica, nelle gare nessuno riusciva a batterlo e le coetanee non avevano occhi che per lui» ha scritto il giornalista Carlo Cavicchioli.
A Vent’anni Andrea viene reclutato tra gli artiglieri alpini della divisione «Cuneese», destinata al fronte russo. Lui è addetto al vettovagliamento. Ma ecco gli orribili giorni  della  ritirata (le truppe dell’Armir sono accerchiate dalla controffensiva sul Don) in quell’inferno di ghiaccio e di sovrumano dolore che fu la campagna di Russia. La sconfitta e la resa portarono fame, distruzione  e «morte bianca».
Andrea cade prigioniero, insieme a suo fratello Risbaldo, il 26 gennaio 1943. Approda prima agli orrori dei lager siberiani e poi nei campi della Mongolia. Ma non bada a se stesso, bensì agli altri e nel lazzaretto del campo 19/3 di Pactarol si prende cura di infettivi e moribondi. Con i suoi compagni cammina per lande e steppe gelate, su sentieri costeggiati di morti e proprio in quel tempo matura la sua vocazione religiosa.
È fra i pochi a rivedere la sua famiglia, la sua terra e, non più abituato ad un letto, dorme per un po’ sul pavimento: ritornare alla vita non è davvero cosa semplice. Il 23 luglio 1946 bussa alla porta del Cottolengo di Torino. Diventa fratel Luigi della Consolata. Le sue giornate si dipanano nella preghiera e nel servizio ai malati: è l’infermiere più richiesto dal corpo medico e dai pazienti delle corsie, sia per le sue capacità professionali, sia per la sua carica umana, apostolica. Incarna in tutto e per tutto il «Caritas Christi urget nos» del Cottolengo. Il suo atteggiamento verso i malati è lo stesso che ha di fronte all’Eucaristia.
Poi, improvvisa, la malattia. Ha 55 anni quando egli stesso diagnostica la leucemia che lo assale. Inizia un calvario di immane sofferenza, accompagnato dalla sua serena e forte lode a Dio. Morirà il 27 agosto 1977. Il suo biografo, fratel Domenico Carena, nonché vicepostulatore della causa, ha scritto di lui: «Fratel Luigi non ha solo seguito Cristo, ma si è identificato in lui e per questo ne ha irradiato l’amore tra i poveri che ha servito».
La Positio (vita, opere, testimonianze e documenti) è composta da ben 1650 pagine: ad appena 13 anni dalla sua morte (1977) furono interrogati dieci testimoni in 9 sessioni e il 21 gennaio 1991 fu aperto il processo diocesano  e vennero interrogati 48 testimoni de visu in 52 sessioni. Fra i testi 6 sacerdoti, 5 religiosi, 10 religiose e 21 laici. Il processo diocesano si è chiuso il 17 novembre 1993 ed è stato approvato il 20 aprile 1994. Papa Giovanni Paolo II il 12 aprile 2003 ha dichiarato Fratel Luigi “Venerabile”. Infine, sabato 2 maggio 2015, a Torino il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha presieduto la cerimonia di beatificazione. La memoria liturgica del novello Beato Luigi Bordino è stata fissata al 25 agosto, anniversario della nascita al Cielo.

Autore: Cristina Siccardi

(da http://www.santiebeati.it/dettaglio/91302)

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