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27 gennaio 2022 - giovedì della III settimana del T.O.

Sant’Angela Merici, vergine, che dapprima prese l’abito del Terz’Ordine di San Francesco e radunò delle giovani da formare alle opere di carità; quindi, istituì sotto il nome di sant’Orsola un Ordine femminile, cui affidò il compito di cercare la perfezione di

vita nel mondo e di educare le adolescenti nelle vie del Signore; infine, a Brescia rese l’anima a Dio.


Se tutte le vostre opere saranno così radicate in questa duplice carità, non potranno portare se non buoni e salutiferi frutti.

Dal «Testamento spirituale» di sant’Angela Merici, vergine



Mc 4, 21-25 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».


Parola del Signore.

... con la misura con la quale misurate ...

Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro?...».

Come una lampada illumina e non può non illuminare quando è messa là dove deve stare, così il credente, quando comincia a essere discepolo del Signore, non può non irradiare la Luce di Colui che è divenuto il suo Maestro. Le parole di Gesù sono spirito e vita, fanno vivere chi le accoglie e trasmettono vita, sono come semi che, caduti nel terreno capace di accoglierli, daranno frutto. Scrive san Cipriano: «Quando mai è senza luce chi ha la luce nel cuore?», ma la luce che illumina colui che l’ha in sé, sparge, trasmette, diffonde attorno i suoi raggi. Non può che essere così. La luce illumina e chi è illuminato, comincia a vedere e conosce sempre meglio le vie del Signore, perché Egli insegna ai poveri le sue vie (Sl 25,9).


Diceva loro: «Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più…».

Noi creature siamo limitate; anche Gesù, venendo come uomo in mezzo a noi, ha fatto l’esperienza del nostro limite, della nostra misura umana, ma ci ha lasciato il suo Spirito e lo dona senza misura (cfr Gv 3,34), per crescere fino alla piena statura di figli. Aperti al dono del suo Spirito senza misura, impariamo un’altra misura che non è la nostra, perché l’amore di Dio viene riversato nei nostri cuori (Rm 5,5).


Signore, non so misurare la tua salvezza (cfr Sl 71,15),

imparo, ogni giorno, a nutrirmi del tuo amore senza misura

e mi scopro tua amata figlia. Amen.

Sr. Chiara



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