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25 gennaio 2024 - giovedì della 3a settimana del T.O.

Festa della Conversione di san Paolo Apostolo, al quale, mentre percorreva la via di Damasco spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, Gesù in persona si manifestò glorioso lungo la strada affinché, colmo di Spirito Santo, annunciasse il Vangelo della salvezza alle genti, patendo molto per il nome di Cristo.





Mc 16, 15-18

Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.

 Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».


Parola del Signore.


prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno;

La liturgia della parola ci fa oggi ascoltare nella prima lettura la narrazione della cosiddetta conversione di San Paolo, tratta dagli Atti degli Apostoli e nel Vangelo, alcuni versetti della parte conclusiva del vangelo di Marco, in cui Gesù risorto invia i discepoli in missione.

San Paolo, pur non essendo del numero dei dodici, riceve anch'egli dal Risorto in persona una chiamata alla testimonianza.

"Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto, ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto ed udito" (At. 22,15)

Paolo, per la sua doppia appartenenza al popolo greco, ed a quello israelita, potrà essere la persona più adatta a portare la buona notizia al di fuori dei confini del popolo eletto.

Il vangelo dice che gli inviati, coloro che credono saranno accompagnati da questi segni: scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti, imporranno le mani ai malati e questi guariranno.

Vedremo Paolo letteralmente prendere in mano un serpente senza subire alcun danno, quando presso il fuoco, sull'isola di Malta, reduce da un naufragio scuoterà via una vipera, senza che questa lo abbia avvelenato, pur avendolo morso. 

Nello stesso capitolo gli Atti degli Apostoli dipingono la scena degli abitanti dell' isola che accorrono presso Paolo per essere sanati dalle loro malattie.

Paolo, come gli apostoli è inviato ad imporre le mani agli infermi perché siano risanati.

Preghiamo perché il Signore faccia anche di noi, sull'esempio di San Paolo, annunciatori ardenti della Sua Parola di salvezza.

Sr Maria Bruna

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