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22 novembre 2022 - martedì XXXIV settimana TO

Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall'antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.


Elevi però un canto nuovo non con la lingua, ma con la vita. Cantate a lui un canto nuovo, cantate a lui con arte (cfr. Sal 32, 3). Ciascuno si domanda come cantare a Dio. Devi cantare a lui, ma non in modo stonato. Non vuole che siano offese le sue orecchie. Cantate con arte, o fratelli.

Dal "Commento sui salmi" di sant'Agostino, vescovo



Lc 21, 5-11 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».

Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Parola del Signore.

vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

In questi ultimi giorni dell'anno liturgico, i brani del Vangelo sono del cosiddetto linguaggio escatologico, ci parlano della fine, delle cose ultime. Sono domande che tutti ci portiamo dentro: che cosa succederà alla fine? Per cosa sto davvero vivendo, se poi tutto passerà? E l'invito di Gesù è proprio di farci pensare al senso ultimo per cui viviamo, ci affatichiamo, lottiamo, ci doniamo agli altri eccetera.

Qualche giorno fa, la nostra Madre ci aveva fatto riflettere proprio su queste parole di Gesù, con cui annuncia che non resterà pietra su pietra del bellissimo tempio di Gerusalemme. E ci diceva proprio di porre attenzione, ciascuna di noi, a quale tempio verrà distrutto e quale tempio invece durerà per sempre. Ognuna coltiva magari un suo tempio, che può essere la propria famiglia, i propri affetti, il proprio lavoro, ma tutto questo è destinato a passare. Mentre il tempio di noi che siamo noi, che è ciascuno di noi come abitazione dello Spirito, durerà per sempre!

Sr Anna Maria

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