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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

21 gennaio 2023 - sabato della 2a settimana del TO

Memoria di sant'Agnese, vergine e martire, che, ancora fanciulla, diede a Roma la suprema testimonianza di fede e consacrò con il martirio la fama della sua castità; vinse, così, sia la sua tenera età che il tiranno, acquisendo una vastissima ammirazione presso le genti e ottenendo presso Dio una gloria ancor più grande; in questo giorno si celebra la deposizione del suo corpo.


E' il giorno natalizio per il cielo di una vergine: seguiamone l'integrità. E' il giorno natalizio di una martire: offriamo come lei il nostro sacrificio. E' il giorno natalizio di sant'Agnese! Si dice che subì il martirio a dodici anni. Quanto é detestabile questa barbarie, che non ha saputo risparmiare neppure un'età così tenera! Ma certo assai più grande fu la forza della fede, che ha trovato testimonianza in una vita ancora all'inizio.

Dal Trattato "Sulle vergini" di sant'Ambrogio, vescovo



Mc 3, 20-21 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.

Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: "È fuori di sé".


Parola del Signore.


È fuori di sé...

Siamo all’inizio dell’attività pubblica di Gesù che, con la sua presenza e l’autorità che esercita, raduna attorno a sé folle di gente. Le persone lo assediano, non gli lasciano neanche il tempo di fermarsi a mangiare. E le voci corrono su quanto opera Gesù. Anche i suoi, che non immaginavano cosa sarebbe successo, sentendo ciò che avviene vanno per prenderlo, per riportarlo a casa, alla normalità. Quello che, a volte, spaventa anche noi sono quei momenti in cui si perde il controllo delle situazioni, perché vorremmo che tutto andasse avanti come sempre secondo le nostre abitudini. Invece Gesù, che non ha paura di niente, rimane costantemente aperto e capace di accogliere persone e situazioni: egli sa donare la guarigione ai malati e dire la parola di cui l’altro ha bisogno per uscire dalle sue chiusure e camminare verso la libertà. Mi viene in mente una delle preziose indicazioni di Papa Francesco; egli, infatti, scrive in Evangelii gaudium: “La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es 3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana. Alcuni si credono liberi quando camminano in disparte dal Signore, senza accorgersi che rimangono esistenzialmente orfani, senza un riparo, senza una dimora dove fare sempre ritorno” (EG 169-170). Forse siamo un po’ spaventati di fronte alla libertà e quasi non la crediamo un’esperienza realmente possibile, eppure il Signore Gesù con la sua Parola, attraverso i sacramenti e invitandoci a conoscere il suo amore per imparare ad amarci come Lui stesso ha amato noi, ci spinge costantemente in questa direzione verso la libertà dei figli di Dio, libertà che ricevuta in dono chiede di essere condivisa con i fratelli e le sorelle. Ci aiutino i Santi e le Sante Martiri come Agnese, di cui oggi celebriamo la memoria liturgica, in questo cammino verso la pienezza dell’amore.

Sr. Chiara

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