Lc 12, 8-12
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Parola del Signore.
Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire (Lc 12,11-12).
Non tutti sanno per esperienza cosa significhi presentarsi in un tribunale civile o religioso di fronte ad un giudice. Tutti, però, che siamo coscienti o no, sappiamo cosa vuol dire cercare di giustificarci, di discolparci, sia quando ne abbiamo combinata qualcuna, sia quando ci sembra di essere innocenti.
Nel Vangelo di oggi, però, Gesù si rivolge ai suoi discepoli, che verranno condotti di fronte ai giudici solo perché sono suoi discepoli, e non tanto per le loro colpe personali. Umanamente, avrebbero tutto il diritto di giustificarsi, perché seguire Gesù non è un reato. Invece il Signore chiede di non preoccuparsi di cercare le parole per difendersi. È esigente come richiesta…
È esigente per chi crede di dover provare la propria innocenza da solo. Ma non sappiamo che abbiamo un Avvocato Difensore in grado di far le scarpe a tutti i dottori in legge di questo mondo? Quando ci giudicano perché siamo cristiani, perché andiamo a Messa, perchè preghiamo, perché nasconderci, giustificarci, arrampicarci sui vetri? Perché vergognarci di qualcosa che non è male? Perché abbiamo paura di quello che possono dire o fare nei nostri confronti? Il cristiano sa che non è solo: nel Battesimo ha ricevuto la vita divina per mezzo del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Proprio quest’ultimo, come assicura Gesù, si presta a nostro Paraclito, cioè a nostro Difensore.
Preghiamo continuamente lo Spirito Santo. Sia Lui la nostra guida. Cediamo a Lui il nostro pensiero e la nostra bocca. Quando Lo lasciamo agire liberamente in noi ci rendiamo conto che niente ci può strappare da Dio, né i giudizi altrui, né i giudizi di noi su noi stessi e nemmeno quelli dell’Accusatore massimo, cioè il demonio. Infatti, conoscendo la nostra debolezza, ogni volta ci tenta in modo che cediamo. Se cediamo, il tentatore coglie subito l’occasione per accusarci, per farci sentire delle nullità, indegni di amare Dio. Ma proprio Dio si presta a nostro Difensore contro colui che ci vuole dividere per sempre dal Suo Cuore misericordioso.
Maria Chiara
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