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14 settembre 2022 - mercoledì XXIV settimana TO

Festa della esaltazione della Santa Croce, che, il giorno dopo la dedicazione della basilica della Risurrezione eretta sul sepolcro di Cristo, viene esaltata e onorata come trofeo della sua vittoria pasquale e segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la seconda venuta del Signore.


Noi celebriamo la festa della santa croce, per mezzo della quale sono state cacciate le tenebre ed é ritornata la luce. Celebriamo la festa della santa croce, e così, insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi. Infatti ci distacchiamo dalla terra del peccato e saliamo verso le altezze. E' tale e tanta la ricchezza della croce che chi la possiede ha un vero tesoro. E la chiamo giustamente così, perché di nome e di fatto é il più prezioso di tutti i beni. E' in essa che risiede tutta la nostra salvezza. Essa é il mezzo e la via per il ritorno allo stato originale.

Dai «Discorsi» di sant'Andrea di Creta, vescovo



Gv 3, 13-17 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:

«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». Parola del Signore.


Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui...

Oggi celebriamo la festa della Santa Croce.

Sembra un po' contradditorio, parlare di Croce e parlare di festa, ma questo è, se pensiamo che la Croce di Cristo ci ha salvato. Davvero siamo stati comprati a caro prezzo... al prezzo dell'amore perchè Dio ha mandato il suo figlio perchè avessimo la vita. Noi non possiamo darci la salvezza da soli, siamo salvati da Dio.

Possiamo però unire all'unica Croce di Cristo le nostre grandi e piccole sofferenze, come fossero una scheggia di quell'unica, come una grande offerta al Padre per moltiplicare l'amore e far sì che in tutto il mondo cresca la carità che è quella che ci farà entrare in cielo. A volte ci sono persone, che per il grande dolore che stanno attraversando non riescono ad offrire il momento presente; se ci accorgiamo di questo, in silenzio facciamolo noi per loro perchè Dio sia dappertutto e in tutto, e nulla vada perduto.

Deo gratias e buonagiornata

sr M.Chiara

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