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1 novembre 2022 - martedì della XXXI settimana del T.O.

Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione

e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.


Giungerà il momento della venuta di Cristo, quando non si annunzierà più la sua morte. Allora sapremo che anche noi siamo morti e che la nostra vita è nascosta con lui in Dio.

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate





Mt 5, 1-12 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».


Parola del Signore.


... Rallegratevi ed esultate ...

Che bello! Sono proprio loro, i Santi, che fanno bella la loro festa in mille modi, perché è una festa radiosa e divina. Gesù ha detto: Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli questi è per me fratello, sorella e madre. Queste sono le realtà più preziose della nostra vita. Papa Francesco, nell'Enciclica Fratelli tutti, al paragrafo 198, ci aiuta a farci santi in questo giorno che viviamo: " Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto, tutto questo si riassume nel verbo “dialogare”. Per incontrarci e aiutarci a vicenda abbiamo bisogno di dialogare. Non c’è bisogno di dire a che serve il dialogo. Mi basta pensare che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto

unite famiglie e comunità. Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto".

Tutto questo oggi nel grande pregare dei Santi, nella loro festa e sempre, nel silenzio monastico e nella preghiera.

Sr. M. del Buon Consiglio

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