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1 marzo 2022 - martedì dell'VIII settimana del T.O.

Mc 10, 28-31 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».

Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Parola del Signore.

«Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».

Oggi nel Vangelo leggiamo la costatazione di Pietro che dice a Gesù: "Ecco: noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito". Pietro parla per sè e degli altri discepoli. Essi hanno dimostrato con le loro scelte di vita di abbandonare tutto per seguirlo. Qui, implicitamente, vi è la persuasione di essere i primi della classe sulla strada del discepolato!

Ma Gesù non sancisce assolutamente tale convinzione. Perchè, accogliere il regno come un bambino vuol dire liberarsi dai vincoli che ancorano la propria vita e che nascondono e occupano il posto dove si può radicare l'intervento misterioso del Regno di Dio per seguirlo con gioia.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 42 dice che Dio si rivela a Israele come Colui che è amore. Che ha un amore più forte di quello di un padre o di una madre per i suoi figli o di uno sposo per la sua sposa. Egli stesso è Amore (1Gv 4,8.16) che si dona completamente e gratuitamente e che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito perchè il mondo si salvi per mezzo di Lui (Gv 3,16-17).

Ecco mandando il suo Figlio e lo Spirito Santo, Dio rivela che egli stesso è eterno scambio d'amore... per tutti.

sr M. del Buon Consiglio

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