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9 agosto 2020 - XIX Domenica del T.O.

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith) Stein, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e martire, che, nata ed educata nella religione ebraica, dopo avere per alcuni anni tra grandi difficoltà insegnato filosofia, intraprese con il battesimo una vita nuova in Cristo, proseguendola sotto il velo delle vergini consacrate, finché sotto un empio regime contrario alla dignità umana e cristiana fu gettata in carcere lontana dalla sua terra e nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia fu uccisa in una camera a gas.


Così la fede nel Crocifisso – la fede viva, accompagnata dalla dedizione amorosa – è per noi la porta di accesso alla vita e l’inizio della futura gloria. Per di più, la croce è il nostro unico vanto: «Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo» (Gal 6, 14).

Da «Scientia Crucis» di Santa Teresa Benedetta della Croce, vergine e martire

Mt 14, 22-33 Dal Vangelo secondo Matteo

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.

La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Parola del Signore.


E subito Gesù tese la mano, lo afferrò...

La notte avanza, il vento è sempre più forte, il mare è sempre più agitato, e Gesù si fa attendere. Ma ecco che sul finire della notte, Gesù appare in un modo sconcertante: camminando sul mare.

È un fantasma! Gridano i discepoli spaventati. Ma è Gesù stesso che viene incontro alla loro paura: coraggio sono io, non abbiate paura.

Anche noi tante volte abbiamo bisogno di sentirci ripetere quella parola che toglie la paura dai nostri cuori e ridona fiducia alle nostre vite spesso stanche e smarrite, mentre attraversiamo su una piccola barchetta il mare in tempesta: «coraggio sono IO, non temere».

È a questo punto che si inserisce l’episodio di Pietro che cammina sulle acque e che poi per paura rischia di affondare!

Cosa succede? Come mai nel giro di pochi istanti, Pietro passa dalla fiducia nella parola di Gesù ad un atteggiamento incredulo? Si possono trovare diverse risposte, ma possiamo pensare che la poca fede di Pietro si manifesta là dove egli comincia a distogliere lo sguardo da Gesù e a rivolgerlo a se stesso e a tutto ciò che intorno minaccia la sua vita.

Per “camminare sulle acque” diceva un giorno un santo monaco al suo discepolo, bisogna appoggiarsi totalmente alla forza di un Altro, occorre gettare, consegnare, le nostre paure nelle mani di colui che è capace di renderci felici e quindi persone eleganti perché totalmente donate!

Buona giornata!

Sr M. Barbara

(...)La barca era agitata dalle onde e il vento era contrario...

Sul finire della notte Gesù andò verso di loro... coraggio, sono io, non abbiate paura.

Queste parole di Gesù devono essere ricordate sempre quando si fa buio dentro di noi, si scatena la tempesta e ci sembra di affondare, si entra nel buio della prova. Gesù ci dice: “Coraggio, sono io... perché voglio che tu senta il bisogno di me”.

Gesù dorme sulla barca... cammina sulle acque e ci dice di avere fede in Lui. Per non affondare nel momento della prova bisogna non perdere la fiducia e gridare: “Signore, salvami!”, “Salva il tuo servo che in te spera”.

“Il Signore ascolta quando a Lui elevo il mio grido” (Sl 4,4). “Il Signore accoglie la mia preghiera”. Dice il Signore: “Il mio spirito è in mezzo a voi, non temete” (Ag 1,5).

“Ognuno aiuti il suo fratello e dica: coraggio è il Signore, coraggio! Non temete” (Is 41,6).

Non dubitare nel momento della prova. La fiducia in Gesù fa cessare il vento e ci rende più forti e generosi.

Oggi, 9 agosto, è anche la memoria di S. Teresa Benedetta della Croce. Interceda per noi il suo coraggio e la sua generosità nel seguire il Signore fino al martirio.

Sr M. Emanuela



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