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6 giugno 2025 - 14a Domenica del tempo Ordinario, anno C

Lc 10, 1-12. 17-20

Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

 Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.

 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio". Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: "Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino". Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città".

 I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: "Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome". Egli disse loro: "Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli".


Parola del Signore.


Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.

In questo tempo estivo, dove la calura si fa sentire, troviamo refrigerio nelle parole consolanti del Signore. Oggi ci assicura che la messe del Regno di Dio è abbondante, solo che mancano operai capaci di compiere la mietitura, o quanto meno di prendersi cura delle messi. Sappiamo quanto sia impegnativo coltivare la terra, prendersi cura delle coltivazioni, soprattutto quando il maltempo o malattie o siccità minacciano un buon raccolto. Come ci ha detto recentemente Papa Leone, commentando il quadro di Van Gogh del seminatore, è curioso che siano accostati la fase della semina e l'abbondante raccolto. Il Signore stesso sta coltivando in qualche modo gli eventi della storia, le nostre stesse vite con le loro parabole, ivi compresi anche i momenti più bui e faticosi, per orientarci a un raccolto abbondante. Chiede a noi di essere operai disponibili, attenti e vigilanti perché questa raccolta possa avvenire. E ci chiede di diventare seminatori di pace: pace a ogni costo, pace sempre, senza pretese o ragioni di sorta. Se questa pace non sarà accolta, ritornerà su di noi, ci assicura il Signore, a dirci che niente è perduto con la pace, mentre tutto va distrutto con la guerra, come ci conferma anche la nostra cruda attualità.

Il Signore cammina al nostro fianco ogni giorno, concedendoci anche di vincere sul nemico, che sempre cerca di danneggiare la nostra salvezza e il nostro cammino di avvicinamento a Dio. Ma rallegriamoci piuttosto perchè i nostri nomi sono scritti nei cieli: tanto valiamo per il nostro Dio che ci ha creati! Cerchiamo di essere docili alla sua Parola, che ogni giorno continua a raggiungerci, e troveremo ristoro per le nostre vite!


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