Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu ordinato sacerdote. Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a Betlemme di Giuda, si ritirò
a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un’età avanzata, riposò in pace.
I profeti, dunque, comprendevano quello che dicevano, per questo tutte le loro parole sono piene di sapienza e di ragionevolezza. Alle loro orecchie non arrivavano soltanto le vibrazioni della voce, ma la stessa parola di Dio che parlava nel loro animo.
Dal «Prologo al commento del Profeta Isaia» di san Girolamo, sacerdote
Lc 9, 43-45
Dal Vangelo secondo Luca
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore.
Il Vangelo di oggi vuol farci conoscere il cuore di Cristo: è venuto a salvarci non sulla via meravigliosa delle sue opere straordinarie, ma donando veramente se stesso e aprendoci alla comunione con Dio, Padre suo e Padre nostro. Ci ha mostrato la sua onnipotenza non nella forza, ma nell'amore. Questa parola suona sempre misteriosa per i discepoli di ieri e di oggi e solo la preghiera può farcene assaporare il vero significato, può scaldarci il cuore e aprirci al dono di noi stessi senza fermarci alla logica del sacrificio: il sacrificio, la consegna di sé è un passaggio necessario per giungere alla vera gioia del dono di sé, della bellezza e dell'amore, ma è un passaggio che ci conduce a una felicità più profonda. Il realismo cristiano non butta via nulla di quanto esiste: Gesù sapeva che non era accettato dalle guide del popolo di Israele, ma era certo che la prepotenza dei dominatori terreni non avrebbe impedito la realizzazione del piano di salvezza.
Anche noi possiamo avere l'impressione che il mondo sia in balia dei forti e dei potenti, ma la buona notizia del Vangelo vuole raggiungerci e infonderci speranza: Egli è morto e Risorto! è passato per sempre nella dimensione di Dio, portando con sé la nostra umanità. Senza timore noi discepoli del 2023, possiamo interrogare Gesù su questo argomento nella nostra preghiera ed Egli non mancherà di risponderci, rafforzando con la sua parola e con il suo Spirito il nostro cuore e il nostro amore per Lui e per gli altri.
Oggi è la memoria di san Girolamo ed è bello ricordare una sua frase famosa: "l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo". Nella lettura della Bibbia possiamo cogliere la verità di Dio e della rivelazione del Signore Gesù.
sr Maria Daniela
Comments