Memoria di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa: dopo avere intrapreso la vita monastica, svolse l’incarico di legato apostolico a Costantinopoli; eletto poi in questo giorno alla Sede Romana, sistemò le questioni terrene e come servo dei servi
si prese cura di quelle sacre. Si mostrò vero pastore nel governare la Chiesa, nel soccorrere in ogni modo i bisognosi, nel favorire la vita monastica e nel consolidare
e propagare ovunque la fede, scrivendo a tal fine celebri libri di morale e di pastorale. Morì il 12 marzo. (dal Martirologio Romano)
Che razza di sentinella sono dunque io, che invece di stare sulla montagna a lavorare, giaccio ancora nella valle della debolezza? Però il creatore e redentore del genere umano ha la capacità di donare a me indegno l'elevatezza della vita e l'efficienza della lingua, perché, per suo amore, non risparmio me stesso nel parlare di lui.
Dalle «Omelie su Ezechiele» di san Gregorio Magno, papa
Lc 6, 1-5
Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Parola del Signore.
«Gesù diceva loro: “Il Figlio dell’uomo è signore del sabato”». (Lc 6,1-5).
In questo passo di Vangelo, vediamo Gesù con gli apostoli in cammino in giorno di sabato, il giorno sacro a Dio per gli ebrei, come per i cristiani la Domenica è il giorno del Signore. Gli apostoli sentono lo stimolo della fame e colgono delle spighe per mangiarne i chicchi, un gesto proibito dalla legge ebraica in questo giorno. Gesù è con loro e ascolta i vari commenti, e vuole portarli a una nuova visione, più profonda sulla Legge di Dio. Questa non è data per condizionare l’uomo, ma per la libertà del cuore. Gesù insegna che soddisfare delle necessità, come la fame, o compiere azioni di grazia, come aiutare il prossimo in difficoltà, hanno la precedenza perfino sul riposo sacro del sabato, o della domenica. Nell’interpretazione della Legge non si deve ricercare soltanto il significato letterale, Gesù ci insegna a cercarne il senso profondo. Dio è più grande della lettera. Perciò vale più la misericordia verso gli uomini che non l’adempimento ‘alla lettera’ della Legge. Gesù non è contrario alla Legge, ma è contro gli eccessi umani dell’interpretazione.
Il sabato non deve impedire l’aiuto a chi è nel bisogno. “Dio vuole misericordia, e non sacrificio” (cfr Mt 12,5-7) . “Dio è più grande del nostro cuore” e noi dobbiamo aprirci al Suo amore e alla Sua misericordia.
Maria, Madre di Gesù, ci aiuti a dilatare il nostro cuore nella Legge dell’amore e della misericordia.
Deo gratias!
Sr Maria Antonietta
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