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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

28 novembre 2020 - sabato della XXXIV settimana del T.O.

Aggiornamento: 6 dic 2020

Lc 21, 34-36 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.

Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

Parola del Signore.

Vegliate in ogni momento pregando...

Oggi, Gesù nel suo Vangelo ci dice cose importanti: «Badate a voi stessi, che non si appesantiscano i vostri cuori nella crapula, nell’ebbrezza e nella sollecitudine della vita. Vegliate e pregate continuamente affinché possiate sfuggire a tutto questo che deve avvenire e possiate stare saldi davanti al Figlio dell’uomo».

Ecco, il vegliare è unito al pregare, e, ogni preghiera chiede a chi prega una profonda trasformazione del cuore. La preghiera con il suo arcobaleno di possibilità che cominciano sempre con il chiarore della lode e della fiducia, per passare poi all’intercessione, al grido: “Signore salvaci, Signore salvaci tutti!”.

È vero, la preghiera che raccomanda Gesù è un vero modo per essere presenti anche nel cuore del dramma che in questi giorni di pandemia stiamo vivendo in modo reale. Senza questi semi di vita eterna che la preghiera fa cadere nella terra arida e riarsa, ogni nostra azione non ha futuro. Gesù ha detto: “senza di me non potete fare nulla”.

Con la preghiera vogliamo portare sulle piaghe del mondo questo unguento come balsamo di guarigione e di amore.

Sr M. del Buon Consiglio

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