Memoria di san Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa: vero pastore di anime, ricondusse alla comunione cattolica moltissimi fratelli da essa separati, insegnò ai cristiani con i suoi scritti la devozione e l’amore di Dio e istituì, insieme a santa Giovanna di Chantal, l’Ordine della Visitazione; vivendo poi a Lione in umiltà, rese l’anima a Dio il 28 dicembre e fu sepolto in questo giorno ad Annecy.
(28 dicembre: A Lione in Francia, anniversario della morte di san Francesco di Sales, vescovo di Ginevra, la cui memoria si celebra il 24 gennaio nel giorno della sua deposizione ad Annecy).
Tutte le pietre preziose, gettate nel miele, diventano più splendenti, ognuna secondo il proprio colore, così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione, se l’unisce alla devozione. La cura della famiglia è resa più leggera, l’amore fra marito e moglie più sincero, il servizio del principe più fedele, e tutte le altre occupazioni più soavi e amabili.
Dalla «Introduzione alla vita devota» di san Francesco di Sales, vescovo
Mc 1, 14-20
Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Parola del Signore.
GUARDA CHE TI GUARDA (Mc 1, 14-20), 24 gennaio 2021
Oggi, Domenica della Parola, ci sentiamo dire: “Passando lungo il mare della Galilea, [Gesù] vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori”. Passando lungo il mare della tua vita, Gesù vede te. Ti vede mentre sei davanti ad un computer, in ufficio o a casa, nei tempi dello smart-working: sei infatti un impiegato, un insegnante, uno studente, una persona che cerca lavoro navigando tra gli annunci pubblicati sul web... Ti vede mentre, bardato in modo che boccheggino gli occhi, maneggi i bisturi, visiti, vesti, svesti, lavi i malati: sei infatti un professionista in campo socio-sanitario che si piega sulle piaghe dell’uomo. Ti vede mentre mescoli gli ingredienti di una ricetta, mentre nella frenesia dei tempi stretti rischi di lasciarci un dito: sei infatti un cuoco, o semplicemente stai cucinando. Ti vede mentre raccatti gli avanzi del benessere sociale: sei infatti un netturbino, oppure sei uno dei tanti che di questo benessere non gode affatto. Sei… non lo sai neanche tu chi sei. La vita ti scorre accanto e non riesci più ad afferrarne il senso. Gesù vede anche te.
La lista non si conclude qui, ovviamente. Ognuno di noi, in quello che fa, in quello che è o crede di essere, è visto da Gesù. Lo sguardo di Gesù, però, non si ferma ai dati della nostra carta d’identità: osa oltre. Infatti, in semplici pescatori, non eccessivamente istruiti, vede già i missionari della Sua Passione, Morte e Risurrezione. Quando il Signore annuncia: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo»(Mc 1,15), vuole comunicarci che Lui è vicino, ma che è necessario voltarci, strapparci dai nostri ripiegamenti, dalle cose che non vanno, dai nostri limiti, dal nostro peccato, dai nostri piccoli e grandi idoli, dalla nostra idea di noi stessi e degli altri… e fissarci sul Suo Sguardo che ci vede. «Guarda che ti guarda! - secondo un’espressione tipica di Santa Teresa d’Ávila. Credere al vangelo, poi, significa fidarsi della buona notizia di Gesù che ci salva e che, dove neanche ci immaginiamo, vede in noi la Sua immagine e somiglianza, quella vita divina che soffochiamo con altre preoccupazioni e che, invece, vorrebbe sfavillare da tutto il nostro essere e riversarsi sui fratelli e le sorelle. Nel nostro mestiere, nel nostro agire, e perfino nel nostro stare e nelle nostre paralisi fisiche, psichiche o spirituali Gesù vede. Michelangelo nel blocco di marmo, che per gli altri non era che un blocco di marmo, vedeva già La Pietà. Infinitamente superiore è lo Sguardo Creatore di Dio su di te.
Maria, dalla quale Gesù ha ereditato i meravigliosi occhi umani con i quali ci contempla, ci aiuti a perseverare nella fiducia di essere non quello che pensiamo di essere per ciò che facciamo (o non facciamo), ma ciò che siamo agli occhi della Trinità che ci guarda.
Che salutare esercizio se qualche volta ci fermassimo un istante per assaporare questo Sguardo misericordioso. Ti stai lavando i denti? Gesù ti vede: guarda che ti guarda!
Maria Chiara
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