top of page

22 novembre 2021 - lunedì XXXIV settimana TO

Memoria di santa Cecilia, vergine e martire, che si tramanda abbia conseguito la sua duplice palma per amore di Cristo nel cimitero di Callisto sulla via Appia. Il suo nome è fin dall'antichità nel titolo di una chiesa di Roma a Trastevere.


"Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo!" (Sal 32, 2.3). Spogliatevi di ciò che é vecchio ormai; avete conosciuto il nuovo canto. Un uomo nuovo, un testamento nuovo, un canto nuovo. Il nuovo canto non si addice ad uomini vecchi. Non lo imparano se non gli uomini nuovi, uomini rinnovati, per mezzo della grazia, da ciò che era vecchio, uomini appartenenti ormai al nuovo testamento, che é il regno dei cieli. Tutto il nostro amore ad esso sospira e canta un canto nuovo. Elevi però un canto nuovo non con la lingua, ma con la vita. Cantate a lui un canto nuovo, cantate a lui con arte (cfr. Sal 32, 3).

Dal "Commento sui salmi" di sant'Agostino, vescovo



Lc 21, 1-4 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.

Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Parola del Signore.

ree
Gesù, alzàti gli occhi, vide...

"Alzati gli occhi Gesù vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del Tempio. Vide anche una povera vedova, che vi gettava due monetine...".

Gesù vide quella povera vedova e ne fa un elogio perchè riconosce il valore della sua generosità.

Gesù, carissimi fratelli, non privilegia nè condanna la ricchezza, ma ci chiede di stare attenti a non lasciarci bloccare dal nostro benessere.

Nulla possediamo che Egli non ci abbia donato, non esisteremmo neppure senza un cenno della sua volontà. E soprattutto come possiamo pensare di avere qualcosa di nostro, noi che non apparteniamo a noi stessi avendo un obbligo verso Dio, non solo perchè siamo stati creati da Lui, ma anche da lui redenti?

La povera vedova nella sua miseria, non ha guardato il suo borsellino, ma ha gettato tutto quello che aveva per vivere. Imitiamo, anche noi questa povera e ci sentiremo elogiati da Gesù, che ci tiene per mano ci conosce per nome e soprattutto ci conduce alla vera vita dove verremo ricompensati abbondantemente per le prove della vita sopportate con fede.

L'elemosina libera dalla morte e salva dall'andare tra le tenebre.

sr M. Margherita

Commenti

Valutazione 0 stelle su 5.
Non ci sono ancora valutazioni

Aggiungi una valutazione
LA NOSTRA RETE

Da quasi 2 secoli Cottolengo assiste in Italia e nel mondo 500 mila pazienti negli ospedali, 5mila bambini nei servizi educativi, più di 5mila disabili, anziani e senza fissa dimora a cui viene data accoglienza e oltre 130mila pasti gratuiti distribuiti.

INDIRIZZO

Monastero Cottolenghino Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù

Via del Santuario, 22

​Pralormo (TO) 10040 Italia

tel 0119481192

adoratrici@gmail.com

Logo Cottolengo

© 2023 Monastero Adoratrici Pralormo

  • Facebook
  • Youtube
bottom of page