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21 novembre 2020 - sabato della XXXIII settimana del T.O. -

Aggiornamento: 6 dic 2020

Memoria della Presentazione della beata Vergine Maria. Il giorno dopo la dedicazione della basilica di Santa Maria Nuova costruita presso il muro del tempio di Gerusalemme, si celebra la dedicazione che fece di se stessa a Dio fin dall’infanzia colei che, sotto l’azione dello Spirito Santo, della cui grazia era stata riempita già nella sua immacolata concezione, sarebbe poi divenuta la Madre di Dio.

Giornata "Pro Orantibus", di preghiera per le claustrali.


Forse che non ha fatto la volontà del Padre la Vergine Maria, la quale credette in virtù

della fede, concepì in virtù della fede, fu scelta come colei dalla quale doveva nascere la nostra salvezza tra gli uomini, fu creata da Cristo, prima che Cristo in lei fosse creato? Ha fatto, sì certamente ha fatto la volontà del Padre Maria santissima ...

Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo


Mt 12,46-50 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.

Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».

Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».

Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.


... Ecco mia madre ...

“Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti. … Ecco mia madre e i miei fratelli. Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”

In questo brano del Vangelo secondo Matteo, Gesù si trova attorniato dalla folla, mentre la madre e i suoi fratelli (i parenti prossimi) stanno fuori e cercano di parlargli. Altrove, in Mc 3,21, i parenti avendo sentito che c’era con lui molta folla tanto che non avevano neppure il tempo di prendere cibo, dicevano di lui che era “fuori di sé”. In Gv 10,20 sono i giudei che, udendo la pretesa di Gesù di essere stato inviato dal Padre suo che lo conosce come Egli stesso lo conosce, dicono di lui che è “fuori di sé”.

In Matteo e nei passi paralleli dei sinottici, si riscontra dunque questo “star fuori” della Madre e dei fratelli di Gesù. Gesù è dentro, tra la folla, e lo è come Maestro, figlio, fratello di coloro che ascoltano e fanno la volontà del Padre suo che è nei cieli. Quando è ritenuto “fuori di sé”, Egli è totalmente “dentro” non solo in riferimento alla folla, ma riguardo alla Sua persona divino-umana, unita intimamente al Padre e interamente dedita ai suoi fratelli, sorelle, madri, a favore dei quali opera miracoli e offre liberamente la sua vita, perché ha il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo (Gv 10,17-18)

Questa è precisamente “l’opera del Padre” che sono chiamate a compiere coloro che abbracciano la vita contemplativa di clausura: la scelta preferenziale di una vita “sprecata” quale profumo sparso in sacrificio di soave odore in Gesù, per Gesù, con Gesù, lasciando che si compia in loro il mistero pasquale, per completare nella loro carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa (Col 1,24)

Questo “corpo” sono i parenti che sono fuori, quelli per parentela di sangue e per parentela spirituale, i quali subito probabilmente le hanno giudicate “fuori di sé”, folli per la scelta compiuta, ma dopo aver compreso per grazia qualcosa del mistero di questa vita, non attendono altro da loro che esercitino la maternità spirituale nei loro confronti, con la coerenza e l’autenticità di chi vuole essere “un prolungamento vivo di Maria Vergine, sposa e madre, che accoglie e custodisce la parola per restituirla al mondo, contribuendo a far nascere e crescere Cristo nel cuore degli uomini” (Papa Francesco, Vultum Dei quaerere, 37)

Questa opera meravigliosa si attua attraverso un’immersione piena nel silenzio meditativo, nella preghiera liturgica e di intercessione, in quella personale e ininterrotta preghiera, nella penitenza e in special modo nell’abbandono filiale e fiducioso che si esprime nell’adorazione della creatura di fronte e NEL suo Creatore. Gesù è Via, Verità e Vita per gli uomini del nostro tempo e dei tempi passati e futuri.

Voi, uomini e donne del nostro tempo così travagliato, oggi 21 novembre siete invitati a pregare perché le monache claustrali siano donne e consacrate forti nella fede come Maria, che è stata scala attraverso la quale Dio è sceso e scende continuamente per incontrare l’uomo e l’uomo sale per incontrare Dio e contemplare il suo volto nel Volto di Cristo (VDQ 37). Così sia per voi e per noi. Deo gratias per le preghiere che eleverete al Padre per noi.

Sr. M. Liliana


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