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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

2 maggio 2024 - giovedì della V settimana di Pasqua

Memoria di sant'Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, di insigne santità e dottrina, che ad Alessandria d'Egitto dai tempi di Costantino fino a quelli dell'imperatore Valente combattè strenuamente per la retta fede e, subite molte congiure da parte degli ariani, fu più volte mandato in esilio; tornato infine alla Chiesa a lui affidata, dopo aver lottato e sofferto molto con eroica pazienza, nel quarantaseiesimo anno del suo sacerdozio riposò nella pace di Cristo.


Il Verbo di Dio, immateriale e privo di sostanza corruttibile, si stabilì tra noi, anche se prima non ne era lontano. Nessuna regione dell'universo infatti fu mai priva di lui, perché esistendo insieme col Padre suo, riempiva ogni realtà della sua presenza.

Dai «Discorsi» di sant'Atanasio, vescovo



 

Gv 15, 9-11

Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

 «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.

Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.

 Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore.


 Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena

Rimanete nel mio amore (Gv 15,9b). Questa è la supplica di Uno che ama senza condizioni. La rivolse ai propri apostoli tanto tempo fa, ma lo domanda anche a noi oggi. È una richiesta di amicizia, di amore, d’intimità. È un invito struggente a non separarci mai da Lui, qualsiasi cosa accada.

Secondo l’evangelista Giovanni, Gesù pronuncia queste parole l’ultima sera prima della sua morte, quando sa che tutti, persino i suoi discepoli più intimi, lo abbandoneranno. Praticamente, nessuno rimarrà nel suo amore, si direbbe. Allo stesso Pietro, sul quale conta maggiormente per fondare la sua Chiesa, preannuncia che cadrà e che più volte dichiarerà di non conoscere il suo Maestro. Eppure, la stessa sera dice e ripete: Rimanete nel mio amore.

Il Signore conosce tutte le nostre cadute e i nostri tradimenti da sempre. Sa che siamo peccatori. Sa che non sappiamo amare. Tuttavia, non si è mai stancato di richiamarci all’intimità con Lui. Ci vuole anche se lo rinneghiamo e aspetta la nostra risposta d’amore. Attende un nostro sguardo, un sorriso, le nostre confidenze, il nostro affetto, senza mai arrendersi. Ed è proprio quando ci distraiamo da Lui o quando siamo sul punto di allontanarci, di abbandonarlo e di volgergli le spalle per percorrere strade di morte, che ci ripete ancora, con dolcezza: Rimanete nel mio amore.

Sr. Maria Chiara Amata

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