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18 settembre 2020 - venerdì della XXIV settimana del T.O.

Beato don Francesco Paleari. Educato in una famiglia autenticamente cristiana crebbe con un carattere sereno, gioioso e ben disposto verso tutti. L’8 gennaio 1877 entrò nel Seminario della Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino, fondata da San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Questo Seminario, posto sotto la protezione di San Tommaso d’Aquino e perciò detto “Famiglia dei Tommasini”, accoglieva aspiranti al sacerdozio privi di mezzi economici. Si iscrisse al Terz’Ordine Francescano fin dai primi anni del suo chiericato. Compiuti gli studi teologici con ottimi risultati, il 18 settembre 1886 fu ordinato sacerdote, a 23 anni, dal Card. Gaetano Alimonda, Arcivescovo di Torino. Don Francesco, fin da giovane, fu incaricato di insegnare latino e filosofia nel Seminario dei Tommasini, e poi anche ai Missionari della Consolata, fondati dal beato Giuseppe Allamanodi cui fu consigliere e collaboratore. Per più di 40 anni fu confessore e direttore spirituale del seminario diocesano e predicatore di esercizi spirituali. In tutto si mostrava animato dallo stesso spirito di carità del Santo Fondatore, che amava soccorrere ogni forma di povertà, materiale e spirituale, fidando in maniera sconfinata nella Divina Provvidenza. Nel 1922 fu nominato Canonico della Collegiata della SS. Trinità di Torino. Fu anche Provicario generale e Vicario per la Vita Consacrata dell’Arcidiocesi torinese. Gli ultimi tre anni della sua vita furono segnati dalla malattia che però non gli impedì di esercitare la sua missione di confessore. Proclamato Beato il 17 settembre 2011, la sua memoria liturgica è celebrata il 18 settembre. (http://www.santiebeati.it/dettaglio/92345)

o.

Lc 8, 1-3 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.

C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Parola del Signore.

C'erano con lui i Dodici e alcune donne...

Il Vangelo di oggi, la buona notizia di oggi, è che Gesù annuncia il regno di Dio in tutte le città e i villaggi. E non è da solo: oltre ai Dodici, ci sono anche delle donne. Che bella la pluralità della Chiesa, di questa prima comunità che accompagna Gesù nell’annuncio. Le donne servono Gesù e i Dodici: esse mettono a disposizione i loro beni e certamente le loro stesse persone. Scriveva don Tonino Bello:

“La Chiesa non è la zattera messa lì nell’oceano perché si salvino coloro che vi salgono sopra, sicché tutti gli altri annegano, muoiono nell’oceano. Oh sì, chi salpa sulla Chiesa si salva! Ma soprattutto è chiamata ad annunciare agli altri la salvezza, a dire a tutti gli altri che stanno nel mare: Coraggio gente, il signore vi ama, vi vuole bene, il destino finale della storia è un destino di gloria! Non abbiate paura, il Signore vi ama tutti, è morto per tutti! Noi siamo questa zattera, stiamo su questa zattera spericolata che cammina in mezzo ai turbini del mondo per annunciare che il Signore ama il mondo”.

Grazie, Signore, per averci chiamati nella Chiesa: rendici tuoi annunciatori!

Sr Anna Maria

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