Memoria di San Bruno da Solero, vescovo.
A Segni nel Lazio, san Bruno, vescovo, che molto lavorò e soffrì per il rinnovamento della Chiesa e, costretto per questo a lasciare la sua sede, trovò rifugio a Montecassino, dove divenne abate temporaneo del monastero.
Mt 12, 14-21 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».
Parola del Signore.

“Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo…” Mt 12,15-16
La frase che più mi colpisce di questo brano evangelico è proprio questa: “Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo…”. A Gesù sta a cuore la nostra salute, fisica e spirituale, la nostra gioia. Egli si è fatto piccolo – uomo come noi – per entrare nelle nostre dimensioni umane e immergersi nella nostra vita, per abitare in mezzo a noi e sperimentare le nostre difficoltà. Egli è venuto in mezzo a noi per farci conoscere l’amore del Padre e ridonarci la gioia di vivere.
Gesù vede bene, ha uno sguardo profondo capace di cogliere le sofferenze, anche quando chi soffre non chiede aiuto. Il suo amore è capace di guarire le profonde ferite dell’umanità sofferente, che hanno nomi diversi (malattia, indifferenza, chiusura, solitudine, ecc.). Gesù incontra sempre qualcuno che ha bisogno del suo aiuto. Oggi, forse, siamo noi ad avere bisogno di Lui. E Lui è qui per ciascuno di noi: questo ci suggerisce il Vangelo che oggi la liturgia ci offre. Bisogna avere il coraggio di accoglierlo con cuore semplice, di seguirlo “molti lo seguirono”, di esporsi al suo sguardo misericordioso: “egli li guarì tutti”.
Quando si sperimenta il suo amore vien proprio voglia di comunicare ad altri la gioia vissuta, perché anche gli altri corrano da Lui, la fonte della misericordia, nonostante il divieto di farlo sapere “impose loro di non divulgarlo”.
Signore, anche oggi voglio seguirti
e camminare con te.
Anche oggi ti chiedo
di fermare il tuo sguardo su di me.
Signore, medica le mie ferite, quelle antiche e quelle nuove.
Con Te tutto è diverso.
Anche oggi, nonostante tutto,
nonostante i miei limiti, le difficoltà,
grazie a Te, al tuo amore misericordioso,
ho voglia di cantare
e di dirti: Grazie, Signore!
Sr. Chiara
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