15 agosto 2025 - Assunzione della Beata Vergine Maria, Solennità
- Comunità Monastero Adoratrici

- 14 ago
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Solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria, Madre di Dio e Signore nostro Gesù Cristo, che, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta anima e corpo nella gloria celeste. Questa verità di fede ricevuta dalla tradizione della Chiesa fu solennemente definita dal papa Pio XII.
Colei, che fu data in sposa dal Padre, non poteva che trovar dimora nelle sedi celesti. Doveva contemplare il suo Figlio nella gloria alla destra del Padre, lei che lo aveva visto sulla croce, lei che, preservata dal dolore, quando lo diede alla luce, fu trapassata dalla
spada del dolore quando lo vide morire. Era giusto che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio, e che fosse onorata da tutte le creature come Madre ed ancella di Dio».
Dalla Costituzione Apostolica «Munificentissimus Deus» di Pio XII, papa
Lc 1, 39-56 Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore.

Oggi contempliamo Maria, la serva del Signore, giunta alla pienezza della sua umanità nella gloria del cielo e della sua missione verso di noi suoi figli: ora ella ci accompagna sostenendoci nella speranza e aprendo il nostro cuore e il nostro sguardo agli orizzonti dell'eternità.
Come Gesù non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio (come dice s. Paolo nella sua lettera ai Filippesi) così Maria non tenne stretto come sua proprietà il dono dell'essere divenuta Madre di Dio. Esso non divenne mai per lei motivo di vanto davanti agli uomini e il suo camminare in umiltà l'ha condotta ad essere esaltata da Dio.
La santa Madre di Dio ci ha svelato Il segreto del suo cuore nel canto del Magnificat, nell'umile gioia che rende grazie a Dio, nella lode che è sempre una parola della piccolezza.
Con la sua preghiera ci insegna a pregare dilatando il nostro sguardo sull'agire della grazia di Dio nel mondo, così come nella sua esperienza l'ha conosciuta: vede che Dio l' ha innalzata per la sua povertà e canta come la grazia di Dio manifesti la sua grandezza capovolgendo il criterio dei valori umani, congedando i ricchi e saziando gli affamati, annientando i superbi e facendo cadere i potenti per innalzare chi è stato umiliato.
Anche noi contempliamo in Gesù, Figlio di Dio divenuto figlio di Maria, come la grazia di Dio si è abbassata fino ad appropriarsi del nostro modo umano di venire nel mondo e così includere anche noi nella sua opera, facendoci suoi collaboratori. Allora per noi cantare il Magnificat significa accogliere con più fiducia la grazia di Dio nella nostra vita, confidare nella sua opera nel mondo e divenirne canali con la nostra umile disponibilità, nella vita di ogni giorno, con la viva speranza che, come si è compiuta in Maria, si compirà anche nella nostra storia e in quella dell'umanità.
Salve o Regina! Noi ti lodiamo e Ti ringraziamo o Madre di Dio!


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