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11 febbraio 2021 - giovedì della V settimana del T.O.

Beata Maria Vergine di Lourdes, che, a quattro anni dalla proclamazione dell’Immacolata Concezione della beata Vergine, l’umile fanciulla santa Maria Bernardetta Soubirous più volte aveva visto nella grotta di Massabielle tra i monti Pirenei sulla riva del Gave presso la cittadina di Lourdes, dove innumerevoli folle di fedeli accorrono con devozione.


Allora risposi di aver visto una Signora in bianche vesti, ma non sapevo chi fosse. Le avvertii però di non farne parola. Allora anch’esse mi esortarono a non tornare più in

quel luogo, ma io mi rifiutai.

Dalla «Lettera» di santa Maria Bernardetta Soubirous, vergine


Mc 7, 24-30 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.

Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.

Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: "Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". Ma lei gli replicò: "Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli". Allora le disse: "Per questa tua parola, va': il demonio è uscito da tua figlia".

Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato.

Parola del Signore.

... trovò la bambina ...

La malattia, in un modo o in un altro, tocca la vita di tutti, per questo abbiamo biogno di guarigione e di salvezza. I Vangeli ci raccontano che Gesù ha incontrato molte persone affette da svariate malattie: zoppi, ciechi, lebbrosi, malati mentali, posseduti, ebbene a queste persone in vario modo segnate dal dolore nel corpo e nello spirito, Gesù non predica mai rassegnazione. "A motivo di questa tua parola, va': il demonio è già uscito da tua figlia" dice oggi alla donna sirofenicia. Nel guarire Gesù non fa ricorso a gesti magici. La sua azione terapeutica avviene all'interno di una relazione. Di fronte ai malati ascolta il loro grido, li tocca lasciandosi personalmente contaminare dal loro malessere, e stabilisce una relazione personale con loro. E' all'interno di questa relazione che egli si prende cura e guarisce. Dopo aver posto il segno della guarigione, spesso Gesù dice: La tua fede ti ha salvato, oppure va' in pace. E' come se dicesse: Risorgi e apriti, cammina da vivente, il mio abbraccio, il mio respiro, ti ha dato un cuore nuovo, occhi nuovi, ha ridato una svolta nuova alla tua vita. Da sempre si prega per i malati, e i malati pregano per guarire o per mettersi nelle mani di Dio. Parliamo di una preghiera che non è blaterare parole vuote, ma è lasciarsi coinvolgere da Gesù a invocare: Padre. Questa presenza misericordiosa, che scende nelle ferite dell'uomo, forse non opera la guarigione così come ce l'aspettiamo, ma è luce che indica la via da percorrere per vivere la malattia e il dolore del non senso. E allora si percepisce che, pur non essendo liberati dalla malattia, si è liberi nella malattia e si diventa capaci di vivere in pace con la propria storia e con le proprie ferite. Buona giornata,

Sr. M. Barbara

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