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  • Mercatino di Natale | adoratrici

    Il nostro piccolo mercatino natalizio Quest'anno, per chi desidera venire a trovarci offriamo la possibilità di acquistare alcuni prodotti realizzati dalle suore. Quando? Li potete trovare ogni giorno suonando il campanello, esclusi gli orari di preghiera. Qui sotto alcune fotografie. Deo gratias!

  • OGGI | Monastero Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù

    CHI SIAMO Siamo uno dei Monasteri di vita contemplativa che fanno parte dell'opera del Cottolengo: la Piccola Casa della Divina Provvidenza. PERCHÈ SUORE DI VITA CONTEMPLATIVA AL COTTOLENGO? Siamo suore di vita contemplativa della grande famiglia cottolenghina. Ti chiederai: ci sono anche i Monasteri nella Piccola Casa? Sì, il Santo Cottolengo, negli ultimi anni della sua vita, fondò diversi Monasteri e anche i suoi successori continuarono la sua opera. Così oggi ci sono 6 Monasteri nella Piccola Casa. ​ E' difficile dire qual'era la sua intenzione, ma probabilmente voleva dare alla sua opera le salde fondamenta della preghiera e del dono gratuito, della vita fraterna ed evangelica, per evitare che in futuro la Piccola Casa della Divina Provvidenza potesse ridursi ad essere solo un'opera sociale dimenticando di essere principalmente un'opera di Vangelo. ​ Papa Francesco, il 21 giugno 2015, affermava: "La ragion d'essere di questa Piccola Casa non è l'assistenzialismo, o la filantropia, ma il Vangelo: il Vangelo dell'amore di Cristo è la forza che l'ha fatta nascere e che la fa andare avanti: l'amore di predilezione di Gesù per i più fragili e i più deboli. Questo è il centro. E per questo un'opera come questa non va avanti senza la preghiera, che è il più importante lavoro della Piccola Casa, come amava ripetere il vostro Fondatore, e come dimostrano i sei monasteri di Suore di vita contemplativa che sono legati alla stessa Opera". INSIEME Già San Giovanni Paolo II scriveva ai figli della Piccola Casa nel 1980: "...quanto provvidenziale fu l'intuizione del Cottolengo di istituire, sul finire del suo pellegrinaggio terreno, monasteri di vita contemplativa! Mentre alcuni fratelli e sorelle notte e giorno vegliano al servizio dei più poveri, altri ardono silenziosi dinanzi a Dio, consumandosi come ceri nella contemplazione e nella preghiera. Quale straordinario esempio si offre così al mondo di quella sintesi armoniosa tra azione e preghiera che deve contraddistinguere l’esistenza di ogni cristiano!" IL FUTURO Guardando al futuro stiamo partecipando ad alcuni incontri intercongregazionali con altre comunità monastiche che vivono in Piemonte. Questo dialogo sulla realtà monastica e il suo sviluppo nella Chiesa di oggi è molto arricchente e certamente ci riserverà molti frutti e molte sorprese. CHE COS'E' LA FAMIGLIA DI VITA CONTEMPLATIVA? Nella stessa Congregazione della Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo siamo due famiglie di suore: la famiglia di vita apostolica la famiglia di vita contemplativa sotto l'autorita della stessa Madre Generale. ​ La nostra famiglia è composta da 6 Monasteri: ​ Monastero Cottolenghino Gesù Sacerdote presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza Cottolengo Tuuru - Kenya ​ Monastero Cottolenghino Il Carmelo Str. Leone Fontana, 4, 10133 Torino TO 011 661 2000 ​ Monastero Cottolenghino Janua Coeli presso il Cottolengo Piccola Casa di Biella Via S. Giuseppe Cottolengo, 66, 13900 Biella BI ​ Monastero Cottolenghino San Giuseppe presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino Via S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, 14, 10152 Torino TO ​ Monastero Cottolenghino Sacro Cuore Via Siena, 2, 00066 Manziana RM 06 996 4600 ​ e noi Monastero Cottolenghino Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù ... DA ORIENTALE LUMEN 9 Il monastero, è il luogo profetico nel quale la creazione diventa lode di Dio e il comandamento della carità vissuta in modo concreto diventa un ideale di coesistenza umana: nel suo seno l'uomo cerca Dio senza barriere nè ostacoli, diventando un riferimento per tutti, portandoli nel suo cuore e aiutandoli a cercare Dio. (S. Giovanni Paolo II)

  • 25 agosto - Beato fratel Luigi Bordino Monastero Cottolenghino Adoratrici

    25 agosto Memoria del Beato fratel Luigi della Consolata Bordino (Memoria) Bordino era nato da una famiglia di vignaioli a Castellinaldo (Cuneo) il 12 agosto 1922. Più propenso allo sport che allo studio, Andrea (il nome Luigi lo prenderà quando vestirà l’abito religioso), dal fisico atletico, diventa campione di pallone elastico, uno sport molto seguito nelle sue terre e si forma cristianamente fra le mura domestiche, la parrocchia e l’Azione Cattolica. «Tra i filari non sentiva la fatica, nelle gare nessuno riusciva a batterlo e le coetanee non avevano occhi che per lui» ha scritto il giornalista Carlo Cavicchioli. A Vent’anni Andrea viene reclutato tra gli artiglieri alpini della divisione «Cuneese», destinata al fronte russo. Lui è addetto al vettovagliamento. Ma ecco gli orribili giorni della ritirata (le truppe dell’Armir sono accerchiate dalla controffensiva sul Don) in quell’inferno di ghiaccio e di sovrumano dolore che fu la campagna di Russia. La sconfitta e la resa portarono fame, distruzione e «morte bianca». Andrea cade prigioniero, insieme a suo fratello Risbaldo, il 26 gennaio 1943. Approda prima agli orrori dei lager siberiani e poi nei campi della Mongolia. Ma non bada a se stesso, bensì agli altri e nel lazzaretto del campo 19/3 di Pactarol si prende cura di infettivi e moribondi. Con i suoi compagni cammina per lande e steppe gelate, su sentieri costeggiati di morti e proprio in quel tempo matura la sua vocazione religiosa. È fra i pochi a rivedere la sua famiglia, la sua terra e, non più abituato ad un letto, dorme per un po’ sul pavimento: ritornare alla vita non è davvero cosa semplice. Il 23 luglio 1946 bussa alla porta del Cottolengo di Torino. Diventa fratel Luigi della Consolata. Le sue giornate si dipanano nella preghiera e nel servizio ai malati: è l’infermiere più richiesto dal corpo medico e dai pazienti delle corsie, sia per le sue capacità professionali, sia per la sua carica umana, apostolica. Incarna in tutto e per tutto il «Caritas Christi urget nos» del Cottolengo. Il suo atteggiamento verso i malati è lo stesso che ha di fronte all’Eucaristia. Poi, improvvisa, la malattia. Ha 55 anni quando egli stesso diagnostica la leucemia che lo assale. Inizia un calvario di immane sofferenza, accompagnato dalla sua serena e forte lode a Dio. Morirà il 27 agosto 1977. Il suo biografo, fratel Domenico Carena, nonché vicepostulatore della causa, ha scritto di lui: «Fratel Luigi non ha solo seguito Cristo, ma si è identificato in lui e per questo ne ha irradiato l’amore tra i poveri che ha servito». La Positio (vita, opere, testimonianze e documenti) è composta da ben 1650 pagine: ad appena 13 anni dalla sua morte (1977) furono interrogati dieci testimoni in 9 sessioni e il 21 gennaio 1991 fu aperto il processo diocesano e vennero interrogati 48 testimoni de visu in 52 sessioni. Fra i testi 6 sacerdoti, 5 religiosi, 10 religiose e 21 laici. Il processo diocesano si è chiuso il 17 novembre 1993 ed è stato approvato il 20 aprile 1994. Papa Giovanni Paolo II il 12 aprile 2003 ha dichiarato Fratel Luigi “Venerabile”. Infine, sabato 2 maggio 2015, a Torino il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha presieduto la cerimonia di beatificazione. La memoria liturgica del novello Beato Luigi Bordino è stata fissata al 25 agosto, anniversario della nascita al Cielo. ​ Autore: Cristina Siccardi (da http://www.santiebeati.it/dettaglio/91302) ​ ​ fratel Luigi-alpino Fratel Luigi con i ferri Fratel Luigi fratel Luigi-alpino 1/6

  • L'ADORAZIONE | Monastero Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù

    IL PRIMATO DELL'ADORAZIONE "Come tutta la Chiesa trionfante è intenta a lodare, benedire e rigraziare la Santissima Trinità, così la Piccola Casa deve essere come una brutta copia del Paradiso e deve unirsi con Gesù Sacramentato, con gli Angeli e i Santi nel lodare e ringraziare la Santissima Trinità" (S. Giuseppe Benedetto Cottolengo) ​ “Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia… nella Santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo nostra Pasqua" . (Lumen gentium, 11) ​ “Nessuno mangi di questa Carne senza prima adorarLa… peccheremmo se non l’adorassimo” (s. Agostino). ​ “L’atto di Adorazione, al di fuori della Santa Messa, prolunga ed intensifica quanto si è fatto nella Celebrazione Liturgica stessa. Infatti, soltanto nell’Adorazione può maturare un’accoglienza profonda e vera. E proprio in questo atto personale d’incontro con il Signore, matura, poi, anche la missione sociale che nell’Eucaristia è racchiusa…” (Benedetto XVI). ​ Nella nostra comunità viviamo l’Adorazione Eucaristica continua: le sorelle turnano per coprire l’intera giornata e il giovedì l’adorazione si prolunga anche nella notte. Questo tempo di “cuore a cuore” con Gesù vivo presente nel tabernacolo è come un essere “sul monte” a nome dell’intera comunità, della Piccola Casa, della Chiesa e del mondo intero. ​ Davanti a Gesù portiamo tutte le persone con i loro problemi, tutte le necessità della Chiesa e del mondo. Cosa possiamo veramente “offrire” a Dio? Cosa abbiamo che non ci sia stato donato da Lui? ​ Tutto ciò che possiamo fare è “adorare”, cioè amare con il cuore colmo di stupore e di ammirazione, sentendo tutto il nostro essere nulla davanti a Dio che è pienezza di ogni bene e di ogni bontà. E offrire anche, sì, ma offrire Gesù, che è la nostra offerta eterna al Padre come dono di gratitudine, come supplica per ogni necessità e perdono, e in Gesù offrire noi stessi, le nostre vite fatte una con la sua. Vivere nell’offerta del Sangue di Cristo è una chiamata ad essere per il mondo di oggi testimoni di un amore che non conosce barriere. IL SANGUE DI GESU' «Le suore adoratrici adorano il Sangue di Gesù che è la carità stessa». (dalla prima Regola) ​ Il sangue di Gesù versato per noi è la garanzia della realtà fisica del sacrificio di Cristo; è testimonio del dono totale che egli ha fatto di se stesso sulla croce per la salvezza dell’umanità. L’orrore che potrebbe coglierci al pensiero del sangue, così svanisce e possiamo immergerci in questo mistero d’amore, che è sorgente di salvezza, perché è simbolo ed espressione di quell’unica fonte di salvezza che è l’Amore di Dio. Con le parole di sant’Ignazio di Antiochia, la prima Madre della nostra comunità disse che “il Sangue di Gesù è la carità stessa”. ​ «L’adorazione è il più alto grado della preghiera: la grandezza di Dio e il nostro niente... adorare è un’impresa molto grande. Abbiamo la mezz’ora di adorazione, ma abbiamo tanti momenti fuori della cappella in cui dev’esserci il timbro dell’adorazione in spirito e verità… L’adorazione richiede un impegno prolungato per non lasciarci distrarre dalle cose esterne e cogliere momento per momento quello che a Lui fa più piacere. Noi siamo chiamate a bere l’acqua viva e ad avere l’assillo della sua presenza ovunque ci troviamo» (Sr Maria del S. Volto). Parola >>

  • Monastero Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù | accoglienza

    Camera letto Stanza letto Camera letto Stanza letto Cucina Cucina Vista Monviso Vista Monviso È necessario prenotare . Bisogna portare: lenzuola o sacco a pelo asciugamani Accanto al Santuario abbiamo in uso una piccola Casa di preghiera in cui vengono accolti singoli o piccoli gruppi che desiderano sostare per un tempo di preghiera, di silenzio, di confronto e di riflessione. ​ Si può pregare nel Santuario che è collegato con il Coro dove cantiamo e preghiamo la liturgia delle Ore durante la giornata. La “Casetta” ha una capienza di circa 15-17 posti letto e dispone di una cucinetta indipendente. ​ Nessuna quota fissa è prevista per l’uso dei locali; ciascuno può lasciare un’offerta libera per le spese di manutenzione e di riscaldamento della casa.

  • Confettura extra di Fragole gr. 110

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  • IERI | Monastero Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù

    La nostra Storia Il nostro Monastero è stato fondato il 1 gennaio 1876 da Padre Luigi Anglesio, primo successore di S. G. B. Cottolengo, nella Piccola Casa della Divina Provvidenza. LA NOSTRA MISSIONE Padre Anglesio diede questa Missione alle prime suore Adoratrici: pregare per la perseveranza dei sacerdoti e religiosi della Piccola Casa e di tutta la Chiesa adorare, per vocazione, anche a nome di tutti i fratelli redenti dalla croce di Cristo, il suo Sangue preziosissimo, segno vivo dell’amore e della sofferenza a cui dobbiamo la nostra salvezza, renderci apostole del Preziosissimo Sangue, cioè accogliere intensamente l’amore e la santità che sgorgano dalla morte e risurrezione di Gesù nella nostra vita, nella vita dell’anima e nella vita fraterna, in modo da raggiungere in modo invisibile, ma reale, attraverso i canali della preghiera e dell’offerta, tutti i fratelli, e portare frutti di vita nel mondo e per l’eternità. E NOI? Il Sangue di Gesù invoca perdono, misericordia e porta gioia e vita. Il Sangue di Gesù ci parla della Provvidenza del Padre che ama l’uomo in misura sovrabbondante, fino a dare suo Figlio. La Regola originale e le testimonianze dicono che la vita della comunità si è concentrata sull'essenziale: l’amore di Dio e del prossimo. ​ “La carità costrinse Gesù a sborsare il suo Sangue fino all’ultima goccia e noi non daremo almeno gocce di sudore per la carità?... Il Sangue Preziosissimo di Gesù è la carità stessa” (dalla prima Regola). ​ Adorare il Sangue di Gesù è una via per sperimentare e accogliere l’azione della Divina Provvidenza , azione storica, certo, azione rivolta alle necessità concrete dell’uomo, ma servizio soprattutto all’interiorità dell’uomo, al suo bisogno di pace e alla sua sete di speranza. ​ Mentre fiumi di sangue innocente vengono versati ogni giorno dall’egoismo umano, rivestito da motivi economici o di parte, il Sangue di Gesù parla di perdono, con una voce più forte di quella dell’odio e ci invita all’offerta, che trasforma il desiderio della vendetta in bisogno di riconciliazione. In questa società dei mass-media per noi è importante non tanto comunicare noi stesse, ma l’Amore, Cristo stesso. Rimanendo dinanzi all’Eucaristia vogliamo dare testimonianza di una relazione personale indistruttibile, quella con il Dio vivente. TESTIMONIANZE 1 aprile 1920. Giovedì Santo. Ingresso alla Piccola Casa della Divina Provvidenza nella comunità delle Adoratrici del Preziosissimo Sangue. La Reverenda Madre mi accolse in clausura. Notai subito in comunità silenzio, ordine, pace. Questa soprattutto mi invase. Pace vera, mai provata prima d’allora. Gesù Sacramentato al centro del piccolo monastero e nel cuore delle sorelle. Mi abbandonai tutta alla dilezione divina e fraterna. A proposito delle espressioni di tenerezza, sebbene silenziose delle sorelle, ricordo che la Reverenda Madre doveva intervenire a moderarle. Ricordo le mie connovizie: tutte giovanissime, ardenti. sr Maria della Fede 1876 - Torino Il Monastero è stato fondato il 1 gennaio 1876 da Padre Luigi Anglesio , primo successore di S. G. B. Cottolengo, nella Piccola Casa della Divina Provvidenza. 1970 - Giaveno Nel 1970 la comunità si è trasferita a Giaveno (TO) in una casa più ampia dotata di un meraviglioso giardino. E’ stato il tempo dell'attuazione del Concilio Vaticano II , dell’approvazione pontificia della Congregazione delle Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo e della costituzione della famiglia di vita contemplativa e di quella di vita apostolica della nostra Congregazione. Con la guida della Madre Priora, sr. Maria del santo Volto Fiorino, e con il progresso degli studi biblici, abbiamo approfondito, da cottolenghine, il riferimento al Sangue di Cristo, come segno dell’amore di Dio e della sua alleanza con l’uomo, come dono della Provvidenza. 1991 - Pralormo (TO) La comunità del monastero nel 1991 si è trasferita a Pralormo (TO), in un edificio annesso al Santuario della Madonna della Spina. Qui la nostra presenza si è fatta ancor più condivisione “orante” con le persone che passando dal Santuario, si fermano in preghiera e chiedono la nostra preghiera nelle sofferenze e difficoltà della vita.

  • 404 | adoratrici

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