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Lunedì 26 agosto 2019 - XXI settimana TO

Nella città di Betlemme in Terra Santa, santa Maria di Gesù Crocifisso (Maria) Baouardy, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, che, ricca di mistici doni, unì la vita contemplativa a una straordinaria carità.


Lo Spirito Santo, pur essendo unico e di una sola forma e indivisibile, distri-buisce ad ognuno la grazia come vuole. E come un albero inaridito, ricevendol’acqua, torna a germogliare, così l’anima peccatrice, resa degna del dono delloSpirito Santo attraverso la penitenza, porta grappoli di giustizia. Lo Spirito, puressendo uno solo, per disposizione divina e per i meriti di Cristo, opera effettimolteplici.

Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo.

 

Mt 23, 13-22 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: "Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l'oro del tempio, resta obbligato". Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? E dite ancora: "Se uno giura per l'altare, non conta nulla; se invece uno giura per l'offerta che vi sta sopra, resta obbligato". Ciechi! Che cosa è più grande: l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

Parola del Signore.



Chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita

“Guai a voi scribi e farisei che chiudete il regno davanti alla gente;

di fatto non entrate voi e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare”.

Queste parole di Gesù ci dicono al tentazione di fare della casa di Dio un mercato; ci mettono in guardia dal confondere la religione con una vuota e sterile osservanza esteriore. È un tema caro ai profeti e in particolare viene in mente la predicazione del profeta Geremia contro il tempio e il falso culto del Signore.

Le parole che oggi il Vangelo ci fa ascoltare sono rivolte anche a tutti noi e ci chiedono di verificare come viviamo la nostra fede e se siamo persone che, con una bella testimonianza di coerenza e verità, aprono la porta ai fratelli perché possano incontrare Dio.

Viene in mente, e si sente ancora risuonare, la voce forte di S. Giovanni Paolo II quando esorta: “Aprite le porte a Cristo!”

Oggi il signore ci invita a fare della nostra vita una “porta” attraverso la quale altri possano entrare nella casa di Dio che è luogo di preghiera e lavoro, ora et labora insegna S. Benedetto.

Viviamo nella casa di Dio non secondo regole che ci paralizzano ma nell’amore che ci rende tutti figli di un buon padre (cfr. S, G.B. Cottolengo) .

Sr Patrizia

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