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30 settembre 2021 - giovedì XXVI settimana TO

Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell'odierna Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu ordinato sacerdote.Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a Betlemme di Giuda, si ritirò a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un'età avanzata, riposò in pace.


Adempio al mio dovere, ubbidendo al comando di Cristo: «Scrutate le Scritture» (Gv 5, 39), e: «Cercate e troverete» (Mt 7, 7), per non sentirmi dire come ai Giudei: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture, né la potenza di Dio» (Mt 22, 29). Se, infatti, al dire dell'apostolo Paolo, Cristo é potenza di Dio e sapienza di Dio, colui che nin conosce le Scritture, non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo.

Dal «Prologo al commento del Profeta Isaia» di san Girolamo, sacerdote




 

Lc 10, 1-12 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore.

“Pace a questa casa!”.

Questa pagina evangelica è particolarmente adatta ad introdurci nel mese missionario che inizia domani.

Gesù invia i discepoli in missione a due a due, innanzi a sé. La missione del cristiano non può essere l’autorealizzazione individualista del missionario stesso, si va in missione con un fratello, con una sorella , sapendo di non percorrere una via a nome proprio, portando avanti un proprio progetto, bensì aprendo la strada a Gesù, preparando i cuori all’incontro con Lui.

Abbiamo ascoltato i giorni scorsi il racconto della partenza di Gesù che si dirige decisamente verso Gerusalemme, anche in questo caso mandando i discepoli davanti a sé per preparargli la via.

Siamo abituati a sentirci invitati a seguire Gesù, piuttosto che a precederlo. Il Vangelo di oggi pare dirci che siamo chiamati a precederlo, a camminare apparentemente davanti a Lui, senza di Lui, senza avvertire la Sua Presenza, tuttavia non camminiamo su un percorso deciso da noi, camminiamo inviati su una strada precisa, come i discepoli che precedono Gesù non su una strada qualsiasi, andando dove desiderano, bensì sulla strada che porta a Gerusalemme.

La chiamata e l’invio in missione dei 72, richiama nel testo l’invio dei dodici che leggiamo al capitolo 9 del vangelo di Luca. In entrambi questi brani Gesù chiede di andare in povertà, vuoti: non portate né borsa, né sacco, né sandali, poveri anche di relazioni, non salutate nessuno lungo la strada.

Cosa portano con sé ? la pace, pace che viene accolta da chi ha in sé il germe, il seme della pace. Se no vi è la tragica possibilità del rifiuto. “In qualunque casa strada. entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.” (Lc 10, 5-6)

Signore Gesù , ti preghiamo, fa di noi i tuoi discepoli missionari, indicaci la via, donaci la tua pace e la porteremo a questo nostro mondo inquieto perché privo di Te.

sr M. Bruna

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