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3 settembre 2020 - giovedì della XXII settimana del T.O.

Memoria di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa: dopo avere intrapreso la vita monastica, svolse l’incarico di legato apostolico a Costantinopoli; eletto poi in questo giorno alla Sede Romana, sistemò le questioni terrene e come servo dei servi si prese cura di quelle sacre. Si mostrò vero pastore nel governare la Chiesa, nel soccorrere in ogni modo i bisognosi, nel favorire la vita monastica e nel consolidare e propagare ovunque la fede, scrivendo a tal fine celebri libri di morale e di pastorale. Morì il 12 marzo.


Però il creatore e redentore del genere umano ha la capacità di donare a me indegno l’elevatezza della vita e l’efficienza della lingua, perché, per suo amore, non risparmio me stesso nel parlare di lui.

Dalle «Omelie su Ezechiele» di san Gregorio Ma gno, papa

o.

Lc 5, 1-11 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.

Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».

E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Parola del Signore.

Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca

Il Vangelo di oggi ci riempie di cuore di speranza. Dopo una notte “inutile” per un pescatore, in cui a tanta fatica nel vegliare non ha corrisposto nemmeno un pesce, Pietro e gli altri si fidano della parola di Gesù, assolutamente controcorrente. “Fecero così”: obbedirono al Maestro. Ma mentre il grande successo riportato, cioè l’enorme quantità di pesci pescati, suscita in Pietro e in tutti un grande stupore, quasi un senso di vergogna tanto da fargli dire:”Signore, allontanati da me”, Gesù guarda sempre oltre. Lo incoraggia e gli affida la missione di “pescare” uomini d’ora in poi. Anche il Santo che ricordiamo oggi ha seguito la parola di Gesù! Gregorio il Grande, chiamato appunto Magno, è stato davvero un grande! Nella Roma devastata del suo tempo, invasa dai Barbari, decaduta come civiltà e anche come fede, senza speranza, Gregorio ha avuto così tanto coraggio da mandare dei suoi monaci ad evangelizzare gli Angli. La Chiesa in uscita è sempre vincente, è la Chiesa di Gesù, come ci ricorda Papa Francesco. Vieni, Spirito, soffia su di noi, accendi in noi la speranza!


Sr. Anna Maria

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