Lc 5, 27-32 Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla numerosa di pubblicani e d'altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Parola del Signore.
“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”. (Lc 3,27ss).
Gesù chiama Matteo, il pubblicano, che lo segue con prontezza, e questo scandalizza i benpensanti, ma apre il cuore anche ad altri ‘pubblicani’.
S. Beda il Venerabile, dice: “Gesù chiama a seguirlo, non tanto con il movimento dei piedi, quanto con la pratica della vita”. “Io voglio misericordia e non sacrificio” (Mt 9,13). “ Io non godo della morte del malvagio, ma che si converta e viva”. (Ez 33,11).
“Gesù ci comanda di seguirlo non perché avesse bisogno del nostro servizio, ma per dare a noi la salvezza. Seguire il Salvatore è partecipare alla salvezza. … A quelli che lo servono e lo seguono egli dà la vita eterna. Dio ricerca il servizio degli uomini per avere la possibilità di riversare i suoi benefici su quelli che lo servono.” (S. Ireneo).
Preghiamo con la Liturgia: “Guarda con paterna bontà, o Dio onnipotente, la debolezza dei tuoi figli, e a nostra protezione e difesa stendi il tuo braccio invincibile.”
Maria, Madre di Gesù e nostra, interceda per noi. Deo gratias!
Sr. Maria Antonietta
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