27 settembre 2022 - martedì XXVI settimana TO
- Comunità Monastero Adoratrici
- 26 set 2022
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Memoria di san Vincenzo de’ Paoli, sacerdote, che, pieno di spirito sacerdotale, a Parigi si dedicò alla cura dei poveri, riconoscendo nel volto di ogni sofferente quello del suo Signore e fondò la Congregazione della Missione, nonché, con la collaborazione di santa Luisa de Marillac, la Congregazione delle Figlie della Carità, per provvedere al ripristino dello stile di vita proprio della Chiesa delle origini, per formare santamente il clero e per assistere i poveri.
Il Figlio di Dio ha voluto essere povero, ed essere rappresentato dai poveri. Nella sua passione non aveva quasi la figura di uomo; appariva un folle davanti ai gentili, una pietra di scandalo per i Giudei; eppure egli si qualifica l’evangelizzatore dei poveri: «Mi
ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio» (Lc 4, 18).
Dobbiamo entrare in questi sentimenti e fare ciò che Gesù ha fatto: curare i poveri, consolarli, soccorrerli, raccomandarli.
Da alcune «Lettere e conferenze spirituali» di san Vincenzo de’ Paoli, sacerdote
Dal Vangelo secondo Matteo (5, 1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
Parola del Signore.

"Rallegratevi ed esultate, perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli".
Ecco la pagina più alta e fondamentale per l'intera speranza cristiana. Le beatitudini sono il progetto del regno di dio. Dice Papa Francesco: "Esse sono come la carta d'identità del cristiano: se qualcuno di noi si pone la domanda: come si fa per arrivare ad essere un buon cristiano? La risposta è semplice, è necessario fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel discorso delle Beatitudini. In esse si delinea il volto del Maestro, che siamo chiamati a far trasparire nella quotidianità della nostra vita". Perciò le beatitudini sono una promessa, una garanzia per noi oggi.
Dobbiamo accoglierle e viverle quotidianamente. Ancora Papa Francesco dice: "Il Vangelo odierno è un invito a riconoscere la verità del nostro cuore, per vedere dove riponiamo la sicurezza della nostra vita".
Perciò carissimi, chi desidera la gloria o far parte dei beati non tema alcun ostacolo nel momento presente.
sr M. Margherita
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