Nel monastero di Helfta nella Sassonia in Germania, santa Mectilde, vergine, che fu donna di squisita dottrina e umiltà, illuminata dal dono divino della contemplazione mistica.
Lc 19, 41-44 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Parola del Signore.
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“Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa” (Lc 19,41ss).
Il pianto di Gesù ci stupisce e addolora l’anima. Gesù vuole farci comprendere che è Lui “quello che porta alla pace” , e desidera che il nostro cuore si apra alla salvezza. S. Paolo dice: “Vigiliamo e siamo sobri” (1 Ts 5,6), per accogliere il dono della salvezza, levigando la pietra del nostro cuore, che nel Battesimo ci fa ‘uno’ in Cristo, rafforzarla e renderla splendente con la carità, la fede, e la speranza, “facendo attenzione a noi stessi per non rovinare quello che è stato costruito, e ricevere una ricompensa piena” (cfr 2Gv 8), e “rimanere saldi nel Signore”, perché la nostra ‘pietra’ sia una cosa sola con tutta la Chiesa. “Un cuor solo e un’anima sola” con la propria famiglia, con la propria comunità e con la Chiesa.
Maria, Madre di Gesù, ci aiuti a tenere gli occhi del cuore su di Lui. Deo gratias!
Sr. Maria Antonietta