Memoria dei santi martiri Cornelio, papa, e Cipriano, vescovo, dei quali il 14 settembre si ricordano la deposizione del primo e la passione del secondo, mentre oggi il mondo cristiano li loda con una sola voce come testimoni di amore per quella verità che non conosce cedimenti, da loro professata in tempi di persecuzione davanti alla Chiesa di Dio e al mondo.
Cipriano a Cornelio, fratello nell'episcopato. Siamo a conoscenza, fratello carissimo, della tua fede, della tua fortezza e della tua aperta testimonianza. Tutto ciò é di grande onore per te e a me arreca tanta gioia da farmi considerare partecipe e socio dei tuoi meriti e delle tue imprese. Siccome infatti una é la Chiesa, uno e inseparabile l'amore, unica e inscindibile l'armonia dei cuori, quale sacerdote, nel celebrare le lodi di un altro sacerdote, non se ne rallegrerebbe come di sua propria gloria?
Dalle "Lettere" di san Cipriano, vescovo e martire
Lc 8, 1-3
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. Parola del Signore.
La lettura del Vangelo di oggi ci presenta il seguito femminile di Gesù.
Ciò non è una notizia da poco, perchè allora i rabbini non si lasciavno neanche avvicinare dalle donne. Gesù, invece, si lascia addirittura mantenere da esse ("lo assistevano con i loro beni").
La donna è chiamata a seguire Gesù tanto quanto l'uomo. E' chiamata ad essere parte viva della Chiesa. Può avere carismi e ministeri.
Preghiamo perchè la donna d'oggi scopra il posto di primo pianto che ha nella Chiesa e aderisca a Gesù con tutta se stessa.
sr M. Angela
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