Sant’Ilario, vescovo e dottore della Chiesa: elevato alla sede di Poitiers in Aquitania, in Francia, sotto l’imperatore Costanzo seguace dell’eresia ariana, difese strenuamente con i suoi scritti la fede nicena sulla Trinità e sulla divinità di Cristo e fu per questo relegato per quattro anni in Frigia; compose anche celeberrimi Commenti ai Salmi e al Vangelo
di Matteo.
La natura è presa da una strana pigrizia e non possiamo capire ciò che ti riguarda per la debolezza della nostra intelligenza. Ma lo studio dei tuoi insegnamenti ci mette in grado di intendere la tua divinità, e la sottomissione alla fede ci innalza al di sopra della conoscenza naturale.
Dal «Trattato sulla Trinità» di sant’Ilario, vescovo
Mc 1, 40-45
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!". Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato!". E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: "Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro".
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Parola del Signore.
Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù che guarisce un lebbroso. Gesù ha compassione dei malati, tanto più dei lebbrosi, che erano esclusi dalla comunità. Gli chiede di non divulgare il fatto, per non suscitare entuasiasmi esagerati, ma il lebbroso guarito non obbedisce; anzi proclama e divulga il fatto. Questo è segno di vera riconoscenza verso Colui che lo ha guarito. Siamo anche noi fra i malati? Se non nel corpo, lo siamo certamente nell'anima. Chiediamo a Gesù di guarirci e ringraziamolo con tutto il cuore.
Sr. M. Angela
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