top of page

12 luglio 2020 - XV domenica del T.O.

Luigi Martin è nato a Bordeaux il 22 agosto 1823. Orologiaio ad Alençon, vi incontrò Maria-Azelia (Zelia) Guérin, merlettaia, nata a Gandelain il 23 dicembre 1831. Dal loro matrimonio, celebrato il 13 luglio 1858, nacquero nove figli, tra i quali la futura santa Teresa di Gesù Bambino, mentre quattro di essi morirono in tenera età. Sposi modelli, genitori esemplari, imprenditori, attenti ai poveri, animati da spirito missionario, i coniugi Martin attinsero la loro forza dalla frequenza all’Eucaristia e da una profonda devozione mariana. Dopo una lunga malattia, Zelia morì ad Alençon il 28 agosto 1877. Luigi, che ormai viveva di rendite, si trasferì a Lisieux, per assicurare un futuro migliore alle sue cinque figlie, di cui quattro entrarono al Carmelo di Lisieux. Questo patriarca, dopo aver offerto a Dio tutte le sue figlie, conobbe la sofferenza e la malattia. Morì vicino a Evreux il 29 luglio 1894. Sono stati canonizzati da Francesco nel 2015, a conclusione del Sinodo sulla famiglia.

 

Mt 13, 1-23 Dal Vangelo secondo Matteo

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.

Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:

"Udrete, sì, ma non comprenderete,

guarderete, sì, ma non vedrete.

Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,

sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi,

perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!".

Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!

Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Parola del Signore.


Ecco, il seminatore uscì a seminare...

Nel Vangelo di questa 15ma domenica, la Parola di Dio ci parla di se stessa!

Essa è una semente selezionata. In se stessa ha la forza vitale, capace di produrre il cento per uno...

Noi siamo continuamente raggiunti dalla semina della Parola di Dio, che, dal Divino seminatore, viene gettata nei solchi della nostra anima, e del nostro cuore con amore e premura. Il seminatore è Gesù ed è anche il chicco di frumento caduto in terra che porta molto frutto!

Anche noi siamo frumento e siamo terreno. La nostra anima è un terreno reale. Dalla natura di questo dipende la qualità del frutto, il trenta o il sessanta o il cento...

Sant'Agostino, predicando ai suoi fedeli diceva loro: "Ascoltatemi ora, carissimi grani di Cristo. Udite amate spighe di Cristo, dilettissimo frumento di Cristo, germinate, granite, maturate... ".

Così dice il Signore: come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra e senza averla fecondata e fatto germogliare il seme, così sarà della mia Parola, non ritornerà a me senza frutto (Is 55,10).

Essa ritornerà a Dio come lode d'amore tra il creatore e la creatura!

La Parola di Dio opera ciò che vuole!

Egli disse e tutte le cose furono fatte!

Dice il salmo 73 "Tuo è il giorno, tua è la notte. La luna e il sole, Tu le hai create. L'estate e l'inverno, Tu le hai ordinate". Tutta la creazione è avvolta nell'amore e nella Provvidenza di Dio.

Leggendo la Parola di Dio, occorre fare attenzione a quando essa ci invita alla lode!

I cieli cantano la lode di Dio! L'Eternità è lode di Dio! noi ti lodiamo o Dio, e ti benediciamo con tutta l'umanità, ora e per sempre!

sr M Consolata


Il Vangelo di oggi ci mostra Gesù che "salì su una barca e si mise a sedere"

e da questa strana posizione parlò alla folla di molte cose con parabole. Gesù sta facendo quello che spiega alle folle: "Uscì a seminare".

Il Vangelo ci racconta questa sua continua semina. Gesù, come il Padre, semina continuamente. Nel cap. 27 di Matteo, Gesù non risponde niente agli anziani che lo accusano di fronte a Pilato... forse perchè si sta avverando la profezia di Isaia: "il cuore di questo popolo è diventato insensibile".

Gesù parla/semina, ci rivela il Padre che fin dalla Genesi creal il mondo e tutto ciò che esiste con la Parola: "sia la luce! e la luce fu!". Questa è la prima parola che, seconda la Bibbia, Dio ha pronunciato ed è una parola buona, benedicente. Il nostro Dio non è come gli idoli, "opera delle mani dell'uomo... che hanno bocca e non parlano..." (Sl 134,15).

E se il nostro Dio parla, l'uomo, il cuore dell'uomo è stato creato come ascoltatore della Parola, divino uditore, terra buona per accogliere la Parola.

Il peccato però ha cambiato il terreno del cuore dell'uomo, da allora "spine e cardi produrrà, con il sudore del volto mangerai il pane" (cfr Gn 3,18-19),... così l'uomo deve coltivare anche il terreno del proprio cuore infestato da erbacce. Quindi l'uomo fa fatica ad ascoltare... Quante volte nei Salmi si legge il rimprovero di Dio, all'uomo e l'invito ad ascoltare: "Ascoltate oggi la sua voce... non indurite il cuore!" (Sl 94).

Impariamo da Maria che è beata perchè ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto a "custore tutte queste cose meditandole nel suo cuore".

Ringraziamo il Signore per il dono della Parola che ci rivolge continuamente e anche per il dono di un cuore fatto per accoglierla. Chiediamo gli uni per gli altri, al Signore, di aiutarci a coltivare la nostra terra/cuore per renderla più buona e feconda per il bene dei fratelli.

Deo gratias e Buona Domenica!

sr M.Chiara



0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
LA NOSTRA RETE

Da quasi 2 secoli Cottolengo assiste in Italia e nel mondo 500 mila pazienti negli ospedali, 5mila bambini nei servizi educativi, più di 5mila disabili, anziani e senza fissa dimora a cui viene data accoglienza e oltre 130mila pasti gratuiti distribuiti.

INDIRIZZO

Monastero Cottolenghino Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù

Via del Santuario, 22

​Pralormo (TO) 10040 Italia

tel 0119481192

adoratrici@gmail.com

Logo Cottolengo

© 2023 Monastero Adoratrici Pralormo

  • Facebook
  • Youtube
bottom of page