11 luglio 2024 - venerdì della 14a settimana del T.O.
- Comunità Monastero Adoratrici

- 10 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Festa di san Benedetto, abate, patrono d'Europa che, nato a Norcia in Umbria ed educato a Roma, iniziò a condurre vita eremitica nella regione di Subiaco, raccogliendo intorno a sé molti discepoli; spostatosi poi a Cassino, fondò qui il celebre monastero e scrisse la regola,
che tanto si diffuse in ogni lugo da meritargli il titolo di patriarca dei monaci in Occidente. Si ritiene sia morto il 21 marzo.
Il Signore cerca nella moltitudine del popolo il suo operaio e dice: C’è qualcuno che desidera la vita e brama trascorrere giorni felici? (cfr. Sal 33,13). Se tu all’udire queste parole rispondi: Io lo voglio! Iddio ti dice: Se vuoi possedere la vera e perpetua
vita, preserva la lingua dal male e le tue labbra non pronunzino menzogna: fuggi il male e fa’ il bene: cerca la pace e seguila.
Dalla «Regola» di san Benedetto, abate
Mt 19,27-29
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Parola del Signore.

«Chiunque avrà lasciato..».
Lasciare tutto per seguire il Signore, questo è chiesto a chi è chiamato.
Lasciare tutto per donare il proprio cuore a Lui solo, nostro Signore e Maestro.
Lasciare tutto per poter correre nella via dei suoi comandamenti (cfr. Sl 119,32).
Lasciare tutto … poi si scopre che c’è ancora sempre qualcosa da lasciare, perché il
nostro cuore sia totalmente suo e non diviso, perché «nessuno può servire due padroni»
(Mt 6,24), si lasci unificare dal suo Amore.
«..riceverà cento volte tanto..».
“cento volte” significa pienezza, Gesù vuole dirci che riceveremo pienezza di vita. E, in
effetti, nella vita religiosa, nella vita sacerdotale uno scopre una moltitudine di fratelli e di sorelle come compagni di viaggio che, forse, non avrebbe scelto, che mai avrebbe
pensato di incontrare e, invece, si è trovato affianco, donati dalla Provvidenza, che non ci
fa mancare nulla, proprio nulla, neanche le prove per diventare più forti spiritualmente e capaci di comprendere coloro che soffrono e hanno bisogno di una vicinanza vera che li sostenga nel cammino. «Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono; eppure il Padre vostro celeste li nutre» (Mt 6,25-26).
«..e avrà in eredità la vita eterna».
La vita eterna non è forse vita in pienezza, non solamente per qualche anno, o decennio, ma per sempre? Cosa significhi per sempre è difficile comprenderlo, perché
costantemente facciamo l’esperienza che tutto ha un termine, niente dura per sempre. La vita eterna è qualcosa che ci supera, che va oltre ogni nostra comprensione. Sapere che la nostra vita non finisce nel nulla, perché Dio ci ha voluti e ci custodisce nel suo Amore riempie di gioia e speranza la nostra vita.
Se Dio chiama - e tutti siamo chiamati a vivere come figli - non vale la pena lasciare
almeno le nostre vecchie abitudini per iniziare un cammino nuovo, abbracciati dalla sua
misericordia senza limiti, per seguirlo sui sentieri della Vita? Interceda per noi S.
Benedetto abate!



Mi sorprende sempre questa lettura oggi mi risuona lasciare anche i figli per le cose di Dio mi da forza di andare avanti nonostante le persecuzioni nel cammino della fede di non preoccuparmi la vita vale più del cibo preserverò la mia lingua dal male farò il bene le mie labbra non pronunzieranno menzogna