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1 gennaio 2021 - Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio -

54° Giornata Mondiale della Pace


Nell’ottava del Natale del Signore e nel giorno della sua Circoncisione, solennità della santa Madre di Dio, Maria: i Padri del Concilio di Efeso l’acclamarono Theotókos, perché da lei il Verbo prese la carne e il Figlio di Dio abitò in mezzo agli uomini, principe della pace, a cui fu dato il Nome che è al di sopra di ogni nome.


Gabriele aveva dato l’annunzio a Maria con cautela e delicatezza. Però non le disse semplicemente colui che nascerà in te, perché non si pensasse a un corpo estraneo a lei, ma: da te (cfr. Lc 1, 35), perché si sapesse che colui che ella dava al mondo aveva

origine proprio da lei.

Dalle «Lettere» di sant’Atanasio, vescovo




Lc 2, 16-21 Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore.

... trovarono Maria ... e il bambino ...

La solennità odierna di Maria SS.ma Madre di Dio ci invita a gioire e ringraziare per il dono di avere avuto una madre in terra e di avere per sempre una Madre in cielo, una madre che ha portato Dio stesso nel suo grembo e ha tessuto la sua carne umana. Don Paleari, primo beato cottolenghino diceva che "In cielo conosceremo non solo le grandezze della Madre di Dio, ma anche le finezze della Madre nostra. Allora scopriremo le sollecitudini amorose del suo cuore materno, i pericoli da cui ci scampa, gli aiuti che ci fornisce, le grazie di ogni specie che ci prodiga, i rifugi se peccatori, le carezze se giusti, sempre e dappertutto, in tutti i luoghi, in tutte le età della vita, in ogni necessità".

Maria SS.ma è nostra madre e lo Spirito di Dio nei nostri cuori grida: "Abbà Padre" (Gal 4). Noi assaporiamo questa esperienza di figliolanza? Abbiamo il coraggio di accogliere la luce di questa speranza aprendoci a una realtà più grande di quella delle nostre azioni, decisioni, fallimenti? Siamo figli, possiamo permetterci di confidare in Qualcuno. Fare festa all'inizio di un anno che si prospetta difficile, può sembrare incoscienza e dimenticanza di tante sofferenze e ingiustizie, ma per un cristiano ha un significato più grande: è un sollevare lo sguardo al di là delle necessità immediate per ascoltare la parola dell'Amore di Dio nel segreto della coscienza, dove brilla la luce di Dio e per rallegrarci nella semplicità. Un cristiano non aspira a costruirsi da sé e poiché può guardare alla Madre di Dio come alla propria madre e al Creatore del mondo come al proprio Padre celeste può alimentare la fiducia e cercare la pace nella vita quotidiana.

Papa Francesco nel messaggio di quest'anno ci invita ad uscire dalla convinzione che i conflitti siano una "cosa normale" mentre è urgente diventare profeti e testimoni della cultura della cura, per colmare tante disuguaglianze sociali, per saper apprezzare il valore e la dignità di ogni persona, agire insieme e in solidarietà per il bene comune. Dipende da ciascuno di noi accrescere nel proprio cuore e così nel mondo, la tenerezza, la compassione e la preoccupazione per i nostri fratelli e sorelle.

sr Maria Daniela



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