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1 agosto 2022 - lunedì della XVIII settimana del T.O.

San Eusebio Patrono della Regione pastorale piemontese festa

Evangelizzatore del Piemonte, primo vescovo di Vercelli. Nato in Sardegna verso il 283, lettore della Chiesa romana, verso il 345 vescovo di Vercelli, per primo introdusse in Occidente la vita comune tra il clero. Sentì fortemente la collegialità episcopale nella

difesa della fede contro l'arianesimo e disapprovò nel Concilio di Milano (355) la condanna di sant'Atanasio. Esiliato dall'imperatore Costanzo a Scitopoli, in Cappadocia e in Egitto, sopportò eroicamente la prova (per questo fu venerato anche come martire).

Inviò lettere di esortazione e di catechesi al clero e al popolo della sua e di altre Chiese. Ritornato in Vercelli, vi mori nel 370-371. La Regione ecclesiastica piemontese, nel 1961, lo ha scelto come patrono.


Ho saputo dunque che voi, fratelli carissimi, come desideravo, siete incolumi e, quasi rapito d'improvviso, attraverso tutta la grande distanza che ci separa, come accadde ad Abacuc che da un angelo fu portato fino a Daniele, mi parve di essere venuto fra voi, mentre ricevo le vostre lettere e vengo a conoscere dai messaggi i vostri sentimenti e il vostro amore. (San Eusebio)



Gv 10,11-16


Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.

Parola del Signore.


Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me...

«Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me … Ascolteranno la mia voce e diverranno un solo gregge» (Gv 10,11-16).

Le pecorelle del gregge di Gesù, della ‘regione conciliare piemontese’, oggi festeggiano il loro patrono, S. Eusebio, Vescovo. Il Vangelo proposto per questa festa è amabile e indicativo.

Gesù è il Pastore buono, il ‘Pastore bello’, che dà la vita per le pecore, e chiede, ai suoi discepoli, di custodire e far pascolare le sue pecorelle nei pascoli della Sua Parola. Egli l’ha insegnata e trasmessa durante la Sua vita terrena, arrivata al culmine del dono di Sé sulla Croce, e, Risorto, li invia a diffonderla con la potenza dello Spirito Santo.

Sant’Eusebio è stato coraggioso e intrepido nella testimonianza di Gesù, fino ad essere condannato all’esilio dagli ariani, per la sua fede indefettibile. È stato un testimone fedele alla Parola di Gesù e capace di promuovere la comunione nella Chiesa, anche dal suo esilio. Egli è un testimone significativo per la sua fede anche per noi, oggi, per aiutarci a vivere la nostra fede cristiana con la coerenza della vita.

Maria, la Madre di Gesù, custodisca il nostro cuore nel seguire il Buon Pastore, ci sostenga nella fedeltà e nella docilità al ‘Pastore Bello’ che ci porta alla salvezza.

Deo gratias!

Sr Maria Antonietta

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