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9 settembre 2022 - venerdì della XXIII settimana del T.O.

Lc 6, 39-42 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:

«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.

Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».


Parola del Signore.



... ci vedrai bene ...

“Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.” (Lc 6, 39-40)

Leggendo queste righe del Vangelo di Luca, il pensiero è andato ad una giovane Santa, Teresa di Gesù bambino, che nel breve tratto della sua esistenza terrena, monaca carmelitana morta a soli 24 anni, è stata incaricata dalla sua Madre Priora, di fare da guida alle giovani novizie del suo monastero.

Teresa non è stata guida cieca per le sue giovani consorelle perché il suo occhio, libero dalla trave, fu sempre fisso sul suo unico e vero maestro: Gesù.

Teresa racconta nella sua autobiografia: «Da quando ho le mie sorelline le novizie, se volessi chiedere per ciascuna anima ciò di cui ha bisogno e specificarlo bene, le giornate sarebbero troppo corte e io avrei sul serio paura di dimenticare qualcosa di importante. Alle anime semplici, non occorrono strumenti complicati; siccome sono in questo numero, una mattina durante il mio ringraziamento Gesù mi ha dato uno strumento semplice per compiere la mia missione, Egli mi ha fatto capire questa parola dei Cantici: "Attirami, noi correremo all'odore dei tuoi profumi” . O Gesù, non è dunque neppure necessario dire: "Attirandomi, attira le anime che amo!” Questa semplice parola: “Attirami” basta. Signore, io lo capisco, quando un'anima si è lasciata catturare dall'odore inebriante dei tuoi profumi, non saprebbe più correre da sola, tutte le anime che ama sono trascinate dietro di lei; la cosa avviene senza costrizione, senza sforzo, è una conseguenza naturale della sua attrazione verso di te. Allo stesso modo in cui un torrente, gettandosi con impeto nell'oceano, trascina dietro di sé tutto quello che ha incontrato sul suo passaggio, così, o mio Gesù, l'anima che si immerge nell'oceano senza rive del tuo amore, attira con sé tutti i tesori che possiede... Signore, tu lo sai, io non ho altri tesori che le anime che ti è piaciuto unire alla mia; questi tesori, sei tu che me li hai affidati». (Storia di un’anima, manoscritto C).

Teresa aveva lo sguardo attirato da Gesù, illuminato, per questo illuminava ed ancora illumina le anime.

“Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.”(Lc 6,40)

Come discepoli di Gesù lasciamoci formare, perfezionare da Lui , diveniamo come Lui.

Se Lui abita all' ultimo posto corriamo anche noi in quella direzione e saremo considerati suoi amici.

Gesù, nella parabola degli invitati a nozze, all' uomo umile che si è messo da sé all' ultimo posto dice: amico, passa più avanti.

O Gesù, attira anche noi verso di te, all'ultimo posto e con le nostre preghiere attireremo a te il mondo intero.

Sr Maria Bruna


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