Solennità dell'Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, che veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio di Dio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale, come solennemente definito da papa Pio IX, sulla base di una dottrina di antica tradizione, come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.
Dio creò ogni creatura, e Maria generò Dio: Dio, che aveva creato ogni cosa, si fece lui stesso creatura di Maria, e ha ricreato così tutto quello che aveva creato. E mentre aveva potuto creare tutte le cose dal nulla, dopo la loro rovina non volle restaurarle senza Maria. Dio dunque è il padre delle cose create, Maria la madre delle cose ricreate. Dio è padre della fondazione del mondo, Maria la madre della sua riparazione, poiché Dio ha generato colui per mezzo del quale tutto è stato fatto, e Maria ha partorito colui per opera del quale tutte le cose sono state salvate. Dio ha generato colui senza del quale niente assolutamente è, e Maria ha partorito colui senza del quale niente è bene. Davvero con te è il signore che volle che tutte le creature, e lui stesso insieme, dovessero tanto a te. (Disc. 52; PL 158, 955-956)
Dai "Discorsi" di sant'Anselmo, vescovo
Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
Nel Vangelo dell'Annunciazione, proposto dalla liturgia odierna, meditiamo la grandezza vertiginosa di Maria, in cui Dio ha trovato un'umanità matura per ricevere la sua rivelazione definitiva nella pienezza dei tempi, La santità di Maria, il suo essere senza peccato, potenzia al massimo le doti della sua femminilità. Maria è veramente la "donna nuova", la Madre piena di grazia: ogni grazia che noi riceviamo passa per le sue mani e in un certo senso, Dio ce la concede attraverso il suo Cuore immacolato, legandoci a lei come figli nel suo Figlio, sempre di più. Pensando a Maria ringraziamo per la capacità di accoglienza e di ricettività che ogni donna possiede nel grembo del suo corpo e della sua anima.
Sappiamo come molte donne, sotto la pressione culturale dell'oggi, si rivestano di aggressività mentre al contrario molti uomini assumano atteggiamenti troppo remissivi. Più ci allontaniamo da Dio più perdiamo il senso vero del nostro essere creature e ci impoveriamo la nostra umanità. Guardando a Maria possiamo ritrovare quello che ci manca e ottenerlo attraverso la sua intercessione.
La grandezza di Maria sta nel sì che ella ha pronunciato all'annuncio dell'angelo e che ha pronunciato nella piena libertà del suo Cuore immacolato, della grazia cioè preveniente di Dio che l'ha preparata a quel momento. Mentre noi spesso pensiamo che la libertà stia nella possibilità di dire di no, la parola di Dio ci presenta in Maria colei che umilmente accetta di essere prevenuta dalla grazia di Dio, avvolta dal suo amore e così pronta ad entrare nel mondo della vera libertà dello spirito che sa dire sì a Dio. Accogliamo allora quest'annuncio di gioia e di salvezza: il battesimo ci ha resi figli immacolati come Maria e anche noi possiamo dire sì a Dio nella nostra vita, nelle circostanze più impensate, contando sulla sua grazia che ci prepara e ci conduce, anche nelle prova, a un fine di salvezza e di gioia.
sr Maria Daniela
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