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7 maggio 2024 - martedì della VI settimana del Tempo di Pasqua

San Secondo d'Asti, martire, Festa Patrono della Diocesi


Di lui si hanno solo notizie leggendarie. Nobile pagano di Asti, sembra che andasse nelle prigioni a visitare i martiri cristiani, nei confronti dei quali nutriva grande ammirazione. Grazie a S. Calogero si convertì al cristianesimo. A Milano incontrò S. Faustino e S. Giovita, anch’essi in carcere, dai quali ricevette il battesimo. Amico di Sapricio, prefetto romano di Asti, lo accompagnò a Tortona dove Marciano, vescovo della città, era in attesa di processo. Per aver sepolto il corpo di Marciano e per aver rifiutato di abiurare la propria fede, fu infine arrestato e martirizzato.





Gv 19, 22-30

Dal Vangelo secondo Giovanni


Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:


Si son divise tra loro le mie vesti


e sulla mia tunica han gettato la sorte.


E i soldati fecero proprio così.


Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.


Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.


Parola del Signore.


chinato il capo, spirò ...

Oggi nella diocesi di Asti si celebra la solennità di S. Secondo che è stato vescovo di questa città. Essendo una solennità anche le letture del giorno sono specifiche.

Quindi oggi preghiamo con S. Giovanni che ci narra la morte del Signore in croce, dando la vita fino alla fine per noi.

Di fronte a questo Vangelo possiamo anche rileggere alcune parole di un altro grande figlio di questa terra, S. Bruno:

"Ma io, ora, rendo grazie a Dio onnipotente, che fino a qui mi ha guidato lungo la via diritta, come credo, per questa selva oscura assai e fitta".

La vita è bella, direbbe Etty Hillesum, nonostante sia anche una selva oscura assai e fitta. Tutti noi affrontiamo momenti di difficoltà, di crisi, di sofferenza. Possiamo lasciarci illudere dalla falsa bellezza e armonia che ci è proposta dai media ma poi sbattiamo, a volte crudelmente, contro la realtà della Croce che può essere la nostra più grande benedizione. Sì "nel mezzo di cammin di nostra vita ci ritroviamo in una selva oscura" (cfr Inf I) e allora cosa possiamo fare?

Possiamo alzare lo sguardo a Gesù sulla Croce o abbassarlo verso la Madre che sta ai piedi della Croce. Ovunque volgiamo lo sguardo c’è sempre e solo Amore e misteriosamente grazie a questo amore troviamo in noi, dentro di noi, la via diritta che ci conduce fuori dal tunnel dello sconforto, della paura, della solitudine... Grazie alla luce che viene dalla Parola e dalla contemplazione del Crocifisso la diritta via della Vita non viene smarrita. Con S. Bruno allora rendiamo grazie a Dio e cantiamo col Cottolengo "Deo gratias sempre!"

Sr M. Patrizia


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