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27 gennaio 2021 - mercoledì della III settimana del T.O.

Sant’Angela Merici, vergine, che dapprima prese l’abito del Terz’Ordine di San Francesco e radunò delle giovani da formare alle opere di carità; quindi, istituì sotto il nome di sant’Orsola un Ordine femminile, cui affidò il compito di cercare la perfezione di vita nel mondo e di educare le adolescenti nelle vie del Signore; infine, a Brescia rese l’anima a Dio.


Vi supplico ancora di voler ricordare e tenere scolpite nella mente e nel cuore tutte le vostre figliuole ad una ad una; e non solo i loro nomi, ma ancora la condizione e indole e stato ed ogni cosa loro. Il che non vi sarà cosa difficile, se le abbraccerete con viva carità.

Dal «Testamento spirituale» di sant’Angela Merici, vergine


Mc 4, 1-20 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.

Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».

E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Parola del Signore.

... il seminatore uscì a seminare ...

Oggi ascoltiamo dal Vangelo secondo Marco la celebre parabola del seminatore e la sua spiegazione da parte dello stesso Gesù ai suoi discepoli.La prima cosa che mi viene in mente è che la differenza non è nel seme, sempre buono, ma nel terreno. Permettiano al seme della Parola che Gesù getta nel nostro cuore di germogliare e crescere? Come possiamo preparare questo terreno interiore? I contadini sanno che preparare un campo per la semina richiede impegno, sudore, fatica. Bisogna obbedire al tempo, alle stagioni... Ad esempio il grano si semina in autunno, i pomodori in primavera.... Queste leggi si possono applicare anche alla vita spirituale. Il seme della Parola di Dio, i Sacramenti, sono sempre buoni, efficaci. Non sempre la nostra interiorità è accogliente, libera, silenziosa, vuota da preoccupazioni. Il seme deve poter mettere radici, in modo da resistere alle tempeste.... "Lo chiederemo agli alberi Come restare immobili Fra temporali e fulmini Invincibili Risponderanno gli alberi Che le radici sono qui E i loro rami danzano All' unisono verso il cielo blu" Così canta Simone Cristicchi. Potremmo forse obiettare: Il mio cuore non è un terreno buono, come può radicarsi in esso il seme della Parola se esso è una strada affollata e rumorosa, è pieno di preoccupazioni soffocanti... è incostante, quando sopraggiunge una tribolazione si spaventa o si scoraggia.... Risponde ancora il Vangelo: forse anche per voi tutto avviene in parabole perché guardate, ma non vedete, ascoltate sì ma non comprendete. La citazione di Isaia dice addirittura: " perché NON SI CONVERTANO E VENGA LORO PERDONATO". Noi non riusciremo da soli a cambiare il nostro cuore, a convertirlo, ma questo non impedisce al Signore di perdonarci e di salvarci. Questa è la nostra fede e la nostra speranza: LUI NON SOLO CI DONA IL SEME DELLA PAROLA MA CI DONA ANCHE UN CUORE NUOVO CAPACE DI ACCOGLIERLO.

Sr Maria Bruna

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