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26 gennaio 2024 - venerdì della 3a settimana del T.O.

Memoria dei santi Timoteo e Tito, vescovi, che, discepdli di san Paolo Apostolo e suoi collaboratori nel ministero, furono l'uno a capo della Chiesa di Efeso, l'altro in quella di Creta; ad essi sono indirizzate le Lettere dalle sapienti raccomandazioni per l'istruzione dei pastori e dei fedeli.





Lc 10,1-9

Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

 Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.

 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».


Parola del Signore.


In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!".

Gesù sceglie e manda settantadue discepoli ad annunciare il Vangelo e dice: "La messe è molta, gli operai sono pochi".

Gesù vuole salvare tutti gli uomini: egli manda i discepoli a due a due come testimoni dell'amore fraterno; questi non proclamano se stessi, ma colui di cui soo gli annunciatori.

Ciò che si chiede loro è di essere fedeli alle consegne ricevute, nonostante le difficoltà e i pericoli. Guardando alla comunità delle origini, la Chiesa oggi può ritrovare la coscienza della comune vocazione missionaria. La gioia del cristiano che porta la bella notizia nasce dalla consapevolezza di annunciare una salvezza di cui si è fatto esperienza. Percò ogni cristiano che ha fatto esperienza dell'incontro con Cristo trova il proprio "vanto" nell'annunciare il Crocifisso risorto, unica parola-persona che non cambia, unico salvatore che dona gioia vera.

Urgente e imperiosa è l'esigenza di condividere con altri la propria fede.

Nessuno si tiri indietro.

sr M. Margherita


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