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22 gennaio 2022 - sabato della II settimana del T.O.

Mc 3, 20-21 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.

Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: "È fuori di sé".

Parola del Signore.

...dicevano infatti: "È fuori di sé".

È fuori di se, dicono di Gesù, in senso negativo, ritenendolo malato di mente, vedendo i suoi comportamenti originali, vedendolo assalito dalle folle, divorato dagli altri al punto da non poter neppure prendere cibo.

È fuori di sé possiamo dire di lui in senso positivo, non pensa a se stesso, vive totalmente rivolto agli altri, totalmente donato.

La prima lettura dal secondo libro di Samuele ci ha fatto ascoltare il lamento di Davide alla notizia della morte del re Saul e dell' amico Gionata.

Se Davide fosse stato legato a se stesso, attento a difendere il proprio ruolo, si sarebbe probabilmente rallegrato della morte di coloro che potevano rivaleggiare con lui. Saul era suo contendente sul trono di Israele.

In Davide prevalgono invece sentimenti di amore, di amicizia sincera che lo fanno vivere "fuori di sé", questi sentimenti lo portano a piangere la morte degli amici.

Vivere il Vangelo significa vivere fuori di sé nel senso positivo di vita attenta agli altri, vita non ripiegata sui propri bisogni egoistici.

Vivere il Vangelo significa anche vivere in sé, vivere dentro, vivere a partire dal cuore, dal centro profondo della nostra persona, centro abitato da Lui.

Il salmo 30 recita" sono come un morto lontano dal cuore".

Solo vivendo vicino al cuore viviamo, come il figlio minore della parabola, se ci allontaniamo da noi stessi periamo.

Signore Gesù, aiuta ciascuno di noi a vivere come Te, in Te, seguendo il proprio cuore, sempre rivolti alla ricerca del bene degli altri.


Sr Maria Bruna

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