Gv 15, 18-21
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: "Un servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Giovanni ci dice che, se il brano precedente aveva come dominante il comandamento dell'Amore fraterno e dell'amicizia, questo quasi per contrasto ha quello dell'odio dei discepoli di ogni tempo. Amore e odio si fronteggiano nella scena di questo mondo.
Però il credente è dalla parte di Gesù, dalla parte dell'amore. In questa notte di tradimenti, solo la piccola isola di luce che brilla nel Cenacolo conosce la dolcezza dell'amicizia. Non sono dunque i discepoli che devono scoraggiarsi nel loro cammino di fede. Gesù ha detto: "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi". La Chiesa è il campo del Signore che si riveste di una messe sempre più ricca, perché i grani che cadono a uno a uno, rinascono moltiplicati. Non è difficile oggi leggere il mistero che Giovanni lascia come tesoro alla Chiesa per la sua fede. Il cristiano è il testimone della Croce sia con l'amore che porta ai fratelli, sia con l'odio che subisce dal mondo. E questo basta per la fedeltà a Gesù che dice a tutti: "Fate questo in memoria di me".
Sr. M. del Buon Consiglio
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