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18 marzo 2024 - lunedì della V settimana del Tempo di Quaresima

Gv 8, 1-12 (anno A-B)

Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».


C: Parola del Signore.

A: Lode a Te o Cristo.


Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.

 Il Vangelo di oggi ci presenta una pecora smarrita, una pubblica peccatrice, una adultera. Donne come questa erano in grave peccato secondo la legge.

Ma pensandoci bene se scorriamo la Sacra Scrittura, Israele stesso viene considerato "adultero" davanti a Dio.

Soprattutto in Osea ci sono diversi brani che parlano del continuo prostituirsi di Israele ad altri dei: "Il paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal Signore" (Os 1,2).

Se questa donna rappresenta tutto Israele, il Signore, ancora una volta farà provare un nuovo dono di amore e perdono al suo popolo amato, alla sua primogenitura.

Possiamo sentire Gesù dire all'adultera:

"Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore. " (Os 3,1).

E' come se con questo racconto il Signore volesse dirci che cosa ha fatto Dio in antico per Israele, Gesù lo continua a fare con ciascuno di noi: non ci abbandona nonostante il nostro peccato, Gesù ci salva.

Gesù ancora una volta si commuove davanti alla donna peccatrice: "Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione" (Os 11,8b).

La donna adultera, come Israele e l'uomo di tutti i tempi, caricato del suo peccato è paralizzato: può fare poco o niente per cambiare e avvicinarsi a Dio.

E' il Signore che si fa' vicino e dice: "Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò profondamente, poichè la mia ira si è allontanata da loro" (Os 14,5).

"Sarò come rugiada per Israele... fiorirà come un giglio e metterà radici" (Os 14,6).

Il Signore è come rugiada per ciascuno di noi... e dice anche a me: "Neanch'io ti condanno".

Buona giornata

sr M. Chiara


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