Festa della esaltazione della Santa Croce, che, il giorno dopo la dedicazione della basilica della Risurrezione eretta sul sepolcro di Cristo, viene esaltata e onorata come trofeo della sua vittoria pasquale e segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la seconda venuta del Signore.
Noi celebriamo la festa della santa croce, per mezzo della quale sono state cacciate le tenebre ed è ritornata la luce. Celebriamo la festa della santa croce, e così, insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi.
Dai «Discorsi» di sant’Andrea di Creta, vescovo
Gv 3, 13-17 Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». Parola del Signore.
“E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (Gv 13,14-15).
“E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32).
“Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).
La croce di Cristo sul Calvario sorge sulla via di quel meraviglioso scambio, di quel mirabile comunicarsi di Dio all’uomo, in cui è al tempo stesso contenuta la chiamata rivolta all’uomo, affinché, donando se stesso a Dio e con sé tutto il mondo visibile, partecipi alla vita divina, e affinché come figlio adottivo divenga partecipe della verità e dell’amore, che è in Dio e che proviene da Dio.
Proprio sulla via dell’eterna elezione dell’uomo alla dignità di figlio adottivo di Dio, sorge nella storia la croce di Cristo, Figlio unigenito che, come “luce da luce, Dio vero da Dio vero” è venuto a dare l’ultima testimonianza della mirabile alleanza di Dio con l’umanità, di Dio con l’uomo, con ogni uomo… nuova e definitiva stabilita là sul Calvario… aperta a tutti e a ciascuno.
Che cosa, dunque, ci dice la croce di Cristo, che è, in un certo senso, l’ultima parola del suo messaggio e della sua missione messianica? Eppure, questa non è ancora l’ultima parola del Dio dell’alleanza: essa sarà pronunciata in quell’alba quando prima le donne e poi gli apostoli, venuti al sepolcro di Cristo crocifisso, vedranno la tomba vuota e sentiranno per la prima volta l’annuncio: “E’ risorto” (Dives in misericordia,7 – Giovanni Paolo II).
Sr M. Liliana
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