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14 dicembre 2023 - giovedì della 2a settimana di Avvento

Memoria di san Giovanni della Croce, sacerdote dell'Ordine dei Carmelitani e dottore della Chiesa, che, su invito di Teresa di Gesù, fu il primo tra i frati ad aggregarsi alla riforma dell'Ordine, da lui sostenuta tra innumerevoli fatiche, opere e aspre tribolazioni. Come attestano i suoi scritti, ascese attraverso la notte oscura dell'anima alla montagna di Dio, cercando una vita di interiore nascondimento in Cristo e lasciandosi ardere dalla fiamma dell'amore di Dio. A Ubeda in Spagna riposò, infine, nel Signore.


Sii dunque zelante prima con te stesso e così potrai essere zelante anche con il tuo prossimo. Tu sai bene scusare e colorire le tue azioni, ma non vuoi accettare le scuse degli altri. Sarebbe più giusto che tu accusassi te stesso e scusassi il tuo fratello. Se vuoi essere sopportato, sopporta anche tu gli altri. (Lib. 2, capp. 2-3). Dalla "Imitazione di Cristo"





Mt 11, 11-15

Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse alle folle:

«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

 Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.

 Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell'Elìa che deve venire.

 Chi ha orecchi, ascolti!».


Parola del Signore.


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Chi ha orecchi, ascolti!

La figura di Giovanni Battista che ci accompagna in questo tempo di Avvento, permette a Gesù di parlare del Regno dei cieli. Di fronte ai vocaboli: violenza, sofferenza, dominatori, alcune domande sorgono spontanee.

Quali sono i nemici che impediscono agli uomini di entrare nel Regno dei cieli?

Perchè la violenza del male si abbatte sul Regno di Dio?

Difficile trovare risposte, se non nella consapevolezza che i giusti, nella loro violenza subita, sono profezia della Parola: è la Parola della croce che Gesù assumerà per sè.

Il mite è allora "violento" in senso evangelico: è tanto forte da portare su di sè ogni violenza senza restituirla, fino a porgere l'altra guancia.

Possa la nostra vita diventare segno di questa bellezza che è carità vissuta per ogni fratello che vive sulla terra.

sr M. Barbara


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