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6 settembre 2019 - venerdì XXII settimana TO

Aggiornamento: 16 feb 2020

Lc 5, 33-39 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: "Il vecchio è gradevole!"».

Parola del Signore.


Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi.

"Perchè i discepoli di Gesù non digiunano?"

Gesù risponse: "Potete far digiunare gli invitati a nozze mentre lo sposo è con loro?

Verranno però i gioni in cui lo sposo sarà strappato da loro, in quei giorni digiuneranno."

Ecco, sempre lo sposo è la sorpresa, la novità. Per noi, Cristo lo sposo è una persona viva, divina, presente, il gusto della vita.

Gli invitati a nozze sono tutti, perchè Gesù è lo sposo dell'anima e l'anima è immagine di Dio in piccoli vasi di creta.

I discepoli avrebbero digiunato stretti dalla persecuzione, ma sarebbero rimasti insieme allo sposo.

Poi sarà il tempo profondo, il tempo del respiro dell'anima, quando la pietra del sepolcro si vestirà di Angeli e di luce e lo sposo prenderà tutti dentro il vortice del suo risorgere e li trascinerà in alto, nella potenza della risurrezione.

sr. M. del Buon Consiglio



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