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6 ottobre 2023 - venerdì della 26a settimana Tempo Ordinario

San Bruno, sacerdote, che, originario di Colonia in Lotaringia, nel territorio dell'odierna Germania, dopo aver insegnato la teologia in Francia, desideroso di condurre vita solitaria, fondò con pochi discepoli nella deserta valle di Chartroux un Ordine in cui la solitudine eremitica si combinasse con una minima forma di vita comunitaria. Chiamato a Roma dal papa beato Urbano II, perchè lo aiutasse nelle necessità della Chiesa, riuscì tuttavia a trascorrere gli ultimi anni della sua vita in un eremo vicino al monastero di La Torre in Calabria.


Ma voi, o miei carissimi fratelli, gioite per la vostra sorte beata e per la grande abbondanza della grazia di Dio su di voi. Gioite perché siete restati incolumi tra i pericoli d'ogni genere e i naufragi di questo mondo in tempesta. Gioite perché avete raggiunto la sicura quiete nell'oasi più protetta, a cui molti non arrivano, nonostante la loro volontà ed anche i loro sforzi.

Dalla «Lettera ai suoi figli Certosini» di san Bruno



Lc 10, 13-16 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:

«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.

E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!

Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».


Parola del Signore.


Guai a te...

Nel brano del Vangelo di oggi, vediamo un Gesù un po' diverso dal solito: parla di guai, di giudizio, di punizioni.

Non siamo molto abituati a questo tipo di linguaggio da parte di Gesù, che altrove si definisce il buon Pastore, che è venuto non per i giusti, ma per i peccatori.

Il peccato che Gesù vuole indicarci è l'indurimento del cuore. Anche Papa Francesco parla di corruzione; dice che la corruzione è peggio del peccato perché "ti putrisce l'anima".

Il corrotto non si rende conto della gravità del peccato che sta commettendo, si giustifica da solo e non ha bisogno della Salvezza che viene dal Sangue di Gesù Cristo sparso per noi sulla Croce.

Guardiamo alla nostra vita e riconosciamoci tutti bisognosi di salvezza e di misericordia: tutti siamo peccatori.

Non disprezziamo l'amore del Padre offertoci nel suo Figlio Amato.

Preghiamo insieme: Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me peccatore!

sr M. Chiara

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